Una scoperta a dir poco sorprendente e che ha il potenziale per cambiare il corso della storia: emersi i resti di una nuova specie umana.
Nelle ultime settimane si stanno finalizzando importantissime ricerche in campo archeologico e storico. È estremamente complesso ricostruire per filo e per segno quanto accaduto milioni, ma non impossibile. Quali erano le abitudini dei primi uomini? Quale il loro modo di essere società?
Più banalmente, di cosa si nutrivano e come si procuravano il cibo? Queste e molte altre sono gli interrogativi che gli scienziati si pongono da ogni dove. Anche la più piccola testimonianza può essere una preziosa chiave di lettura e di comprensione.
Una delle scoperte più significative mai avvenute ha la Cina come protagonista, dove sono stati rinvenuti i resti di una specie umana molto vicina ai Sapiens rispetto che ai Neanderthal. Non un rinvenimento da poco, in quanto stiamo parlando di un cranio appartenuto ad un uomo vissuto 146.000 anni fa.
È stato soprannominato dagli archeologi Dragon Man ossia Uomo-drago perché rinvenuto nella regione del Dragon River, nel nordest della provincia cinese. Scopriamo qualcosa in più.
Il reperimento è avvenuto in maniera del tutto casuale e da un non addetto ai lavori. Facciamo un salto nel passato fino al 1933, quando un operaio si rese conto di avere tra le mani un dono prezioso. Ebbe il coraggio di nasconderlo e di conservalo in casa, per fare in modo che l’esercito non se ne impossessasse.
Fu solo nel 2018 che l’uomo decise di confidare tutto al nipote. Successivamente la famiglia decise di consegnare il cranio agli archeologi del Museo di Geoscienze dell’Hebei, dove è stato possibile effettuare delle analisi geochimiche che hanno consentito una datazione che va dai 146.000 ai 309.000 anni fa.
Si tratta di un uomo adulto, probabilmente sulla cinquantina. Le misurazioni effettuate hanno permesso di stabilire che il cranio era molto più grande (circa il 7%) di quello di un uomo di oggi. I tratti somatici vedono un naso molto ampio e tondeggiante, sopracciglia prominenti guance completamente piatte.
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Stando ai primi studi è emerso che queste specifiche sono abbastanza rare e incrociando i dati con altre misure di crani, si è evinto che l’Uomo-drago potrebbe essere evolutivamente più vicino ai sapiens persino dei Neanderthal e che possa esserci stata una coesistenza di specie.