Si tratta di un altro brutto episodio che si è concluso in tragedia per un uomo amante della montagna e delle escursioni.
Sono passati davvero pochi giorni dalla tragedia che si è verificata ad Altar Knotto nella quale un giovane uomo trentenne ha perso la vita cadendo da un precipizio.
Una vera disgrazia che ha gettato nello sconforto la fidanzata che era con lui, gli amici, i famigliari e che ha colpito anche molti di coloro che hanno appreso la brutta notizia.
Purtroppo, però, a distanza di poco tempo, è accaduto un altro fatto simile che non ha lasciato scampo alla vittima. Ci stiamo riferendo a quanto è successo recentemente in Trentino-Alto Adige, e, per la precisione, sul gruppo dolomitico denominato Latemar.
Stavolta si è trattato di un turista di circa cinquant’anni che mercoledì 24 agosto, per l’appunto, nel pomeriggio, intorno alle 15.00, si trovava nelle vicinanze del rifugio Torre di Pisa.
In realtà, è troppo presto, al momento, per conoscere ogni dettaglio della drammatica vicenda e persino le generalità dell’escursionista che ha inevitabilmente perso la vita.
Tutto ciò che si apprende, stando a fonti attendibili, è che la persona in questione, per qualche ragione che forse è impossibile chiarire, è precipitato sulla via in roccia di primo grado per oltre venti metri.
Un’incredibile caduta che, quindi, non gli ha lasciato scampo. In effetti, i soccorritori che sono intervenuti sul posto non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.
In particolare, sono giunti sul posto il soccorso alpino, l’elicottero Pelikan 1 e anche la Guardia di Finanza. I più informati, inoltre, fanno sapere che la salma è stata trasferita nella cappella mortuaria di Nova Ponente.
Come si scriveva poche righe fa, quindi, al momento, è difficile fare un quadro più preciso di quanto è avvenuto. Per esempio, rimane ancora imprecisato il nome e cognome dell’uomo in questione, anche se, pare che sia certo che fosse stato di origini italiane.
Proprio il punto in cui è precipitato, quindi, la Forcella dei Camosci, secondo gli esperti, sarebbe il passaggio ritenuto chiave caratterizzato da un cordino molto lungo.
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Questa attrezzatura, quindi, dovrebbe fare in modo di aiutare l’escursionista a scavallare e poi a prendere il sentiero che porta in direzione del villaggio di Obereggen.