Scoperte dal mondo: emergono impronte di dinosauro di 113 milioni di anni fa. Da non credere

Scoperte dal mondo che lasciano senza fiato: emergono impronte di dinosauro di 113 milioni di anni fa. Perfetto lo stato di conservazione. Da non credere. 

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Gruppo di dinosauri (Foto da Pixabay)

Prima di addentrarci nel cuore della notizia, cerchiamo di capire qualcosa in più sulla disciplina che si occupa dello studio dei dinosauri. Stiamo parlando della paleontologia che letteralmente significa studio dell’essere antico.

Si interessa, infatti, di analizzare tutte le specie che hanno vissuto sul pianeta Terra, focalizzando le loro ricerche sulla nascita, l’evoluzione e in modo prevalente su ciò che li ha portati all’estinzione.

Compito del paleontologo è quello è quello di circoscrivere i fenomeni del passato, ricostruendone le cause. Formulare ipotesi, verificarle e solo in un secondo momento confermarle. In questo modo sono nati gli studi che abbiamo ad oggi.

Texas, emergono a causa delle siccità impronte di un dinosauro vissuto oltre 113 milioni di anni fa

Tante le scoperte che si sono susseguite in questa prima parte di 2022. Molte, però, sono state collegate ad un fenomeno preoccupante: la siccità. Se da un lato ci ha permesso di far emergere dei tesori pregiati, dall’altro lato non bisogna dimenticare l’entità del problema. 

Ritornando alla scoperta sono emerse nel Texas – proprio a causa della siccità – alcune impronte di dinosauro vissuto circa 113 milioni di anni fa. Le tracce del pericoloso animale preistorico sono comparse proprio nel Dinosaur Valley State Park – e sì, è un caso!

Dopo una primissima analisi da parte dei ricercatori è emerso che si tratta di un bipede, probabilmente un Acrocanthosaurus del Cretaceo. Il suo nome significa letteralmente lucertola dall’alta colonna vertebrale ed ha vissuto principalmente nell’attuale Nord America.

Fu uno dei predatori più temibili ed era capace di mangiare dinosauri molto grandi: tra i suoi preferiti spiccano, senza dubbio, i sauropodi e gli ornitopodi. Le sue dimensioni si aggirano intorno ai 5 metri per un peso di oltre 6 tonnellate. Insomma, non proprio piccino.

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Grande stupore da parte degli studiosi del parco che continueranno nella loro missione di salvaguardare e proteggere queste tracce. Non solo per le generazioni presenti, ma anche per quelle future – queste le parole della portavoce e responsabile della struttura, Stephanie Salinas Garcia.

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