Vi siete mai chiesti perché si paga il coperto quando si va a mangiare al ristorante? Per scoprire il motivo occorre fare un passo indietro nella storia. Da non perdere.
Quando andiamo a ristorante alla fine di ogni menù c’è la voce coperto. Il prezzo cambia di città in città e a seconda dell’importanza del luogo scelto. Cosa significa? Perché c’è questa usanza? Per rispondere a queste domande occorre fare un salto nel passato.
Con coperto del ristorante si intende la classica apparecchiatura, ossia tovaglia, posate e bicchieri. Talvolta all’interno di esso è contenuto anche il cestino del pane. Ma si tratta di un piccolo accorgimento che a discrezione del ristoratore.
Accennavamo poco fa che il coperto ha origini molto molto lontane e la sua storia è davvero affascinante. Scopriamola insieme una volta per tutte così da chiarire ogni singolo dubbio.
Questa particolare usanza risale proprio al Medioevo, quando i commensali erano soliti lasciare un piccolo compenso per il servizio ricevuto. Accadeva spesso che i viandanti si fermassero nelle locande per cercare alloggio per una notte e poi rimettersi in viaggio la mattina dopo.
Con una somma di denaro potevano accaparrarsi anche del cibo da consumare su dei tavoli apparecchiati. Il termine coperto, invece, viene utilizzato per la prima volta durante il Rinascimento. Nelle grandi corti, infatti, si era soliti piegare i tovaglioli che andavano a “coprire” le posate.
Di conseguenza far pagare il coperto, almeno allora, significava ricompensare l’oste per l’utilizzo delle stoviglie. La curiosa usanza si è portata avanti nel tempo fino a diventare, ormai, la normalità. Raramente, infatti, si trovano dei ristoranti in cui non si paga il sevizio.
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Talvolta sono nate anche delle polemiche, perché i costi del coperto sono stati ritenuti estremamente eccessivi dagli ospiti del ristoranti costretti a pagare un servizio quasi quanto una portata principale.