L’ennesimo caso di violenza domestica si è risolto in una vera e propria tragedia, sulla falsa riga dei casi di cronaca dei film più crudi.
C’è stata una svolta nelle indagini relative al caso dell’omicidio di Shefki Kurti, cittadino di origine albanese i cui resti sono stati rinvenuti nel canale Adigetto tra il 28 e il 30 luglio 2022. Residente a Badia Polesine, in provincia di Rovigo, l’uomo era sposato con una donna di 4 anni più giovane di lui, Nadire Kurti, che ora si trova in stato di fermo presso l’ospedale psichiatrico del posto.
Lì, l’equipe medica della struttura sta infatti portando avanti gli accertamenti psichiatrici disposti dalla Procura, dopo la sconvolgente confessione della donna. Stando alle ricostruzioni delle autorità, lo svolgimento del caso ha avuto inizio dopo la denuncia di scomparsa dell’uomo risalente al 24 luglio. Fatta dai due figli adulti della coppia e conseguente a un litigio che i coniugi avevano avuto nella stessa giornata.
A qualche giorno dopo risale il ritrovamento del corpo della vittima, fatta a pezzi e gettata nel canale del fiume Adige. I resti del corpo erano avvolti in sacchi di plastica, all’appello manca solo il cranio dell’uomo. I carabinieri hanno dunque posto la moglie di Kurti in stato di fermo, per indagare sull’accaduto.
La confessione di quest’ultima, tuttavia, ha fugato ogni dubbio su chi possa essere stato il responsabile dell’omicidio. Nadire Kurti ha infatti dichiarato alle autorità: “sì, l’ho fatto a pezzi con l’accetta, in bagno“. Poi ha avvolto i resti del marito in sacchi di plastica e si è disfatta del cadavere nel fiume.
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La donna si trova ora ad affrontare le pesanti accuse di omicidio aggravato e distruzione e soppressione di cadavere. Che hanno inoltre portato gli inquirenti a richiedere accertamenti sullo stato di salute mentale della carnefice di questo crudo omicidio ai danni di Shefki Kurti. Per quanto riguarda il movente di un tale atto, ancora non sono state diffuse notizie da parte delle autorità interessate.