Il mare può rivelare insidie nascoste alle quali i bagnanti e i sub dovrebbero prestare particolare attenzione. C’è un serpente nei fondali pericoloso.
L’estate è ormai agli sgoccioli, ma ci sono ancora milioni di persone che si stanno godendo questi ultimi scampoli di mare e spiaggia, magari decidendo di partire per località esotiche a settembre, quando i prezzi sono minori e ci sono meno turisti in giro.
Una decisione sacrosanta e anche accorta, ma il mare non è solo relax e bagni spensierati, e può nascondere anche delle insidie impreviste. Immaginate per esempio se mentre siete impegnati in una nuotata o in un’immersione doveste trovarvi a tu per tu con una creatura marina insolita.
Non ci stiamo riferendo al predatore dei mari per eccellenza, lo squalo, ma ad un animale altrettanto pericoloso e insidioso, la cui presenza è stata riscontrata in prossimità di uno degli spettacoli della natura più belli in circolazione.
Serpente marino avvistato in mare: letale per l’uomo
Parliamo di un rettile marino, che popola le acque tropicali e subtropicali di tutta l’Australia, una delle mete preferite dai turisti per la sua bellezza incontaminata e le spiagge candide. Ebbene, questo esemplare è comune trovarlo nei pressi dei reef della Grande Barriera Corallina ed è potenzialmente letale per l’uomo.
Si tratta del serpente bruno oliva di mare, l’Aipysurus laevis, che può raggiungere anche i due metri di lunghezza e che vive prevalentemente nei pressi dei coralli, tornando in superficie per respirare. Questo animale è un po’ lo “spauracchio” degli appassionati di snorkeling e immersioni, a causa del suo morso che rilascia un veleno. Il rettile inoltre non è assolutamente timido, e sono numerosi gli attacchi da parte sua ai bagnanti o sub.
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Un suo morso è potenzialmente letale e provoca nel malcapitato sintomi quali dolori muscolari, diarrea, vomito e affaticamento. Non solo, poichè le sue neurotossine possono anche portare al blocco degli impulsi nervosi con conseguente paralisi, successiva insufficienza respiratoria e morte.