A chi non è mai venuto in mente di vendere oggetti in oro e argento che abbiamo in casa e che non usiamo? Per farlo bisogna conoscere le quotazioni.
Oro e argento sono di quei beni – investimento potenzialmente destinati a veder crescere il proprio valore. In alcuni casi, ad esempio, la quotazione al grammo o al chilo di questi materiali ha subito innalzamenti così repentini da rendere ricco chi ne possedeva in quantità.
Ed è per questo che, avendo argento usato in casa, possiamo prendere in considerazione se venderlo o continuare a tenerlo fino a che il suo valore non crescerà ulteriormente. Per fare buoni affari, infatti, bisogna tenere sempre presente il valore che l’argento usato ha sul mercato. E soprattutto far caso alla tipologia di argento che possediamo.
Il valore dell’argento sale e scende: come capire quando vendere
Come per le pietre preziose e le leghe metalliche in generale, infatti, anche il valore dell’argento usato cambia in base alla purezza di concentrazione che ne troviamo negli oggetti. In particolare esistono tre tipologie di argento: il 999, il più diffuso 925 e l’800. Questi valori indicano la percentuale in grammi di argento contenuti in un oggetto, su una scala che ha come riferimento il 1000 come valore massimo.
Più è puro, più vale: l’argento 999 ha infatti toccato valori di 770 euro al chilo quest’anno, ma adesso si è riassestato su una quotazione più bassa di 611 euro. Stando alle previsioni degli esperti, tuttavia, è difficile che il suo valore possa mai scendere sotto i 600 euro al chilo. L’argento 925, invece, si assesta sui 565 euro e l’800 su 489 euro al chilo.
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A marzo scorso l’argento ha toccato il suo massimo storico, sfiorando gli 800 euro al chilo, ma non è detto che, dopo la discesa degli ultimi mesi, questo bene non possa tornare a risplendere (letteralmente) nella rosa dei beni di maggior valore. Come nella gestione di qualsiasi investimento sottoposto alle oscillazioni del mercato, anche i metalli preziosi ci mettono davanti a un dubbio: tenere o vendere?