Nuova scoperta dallo spazio, gli esperti del settore hanno individuato uno strano flusso che ruota in orbita. Di cosa si tratta?
L’immensità ci aggiorna di nuove identificazioni che accadono nello spazio. A colpo d’occhio sembrerebbe un contenitore vuoto pieno di puntini luminosi con una luna che fa da protagonista. In realtà esistono atmosfere più elevate che si perdono a vista d’occhio.
Contiene un’infinità di particelle, radiazioni e campi magnetici. Grazie all’avvento della tecnologia gli ingegneri hanno potuto creare dei mezzi di trasporto efficienti per navigare al di là delle nostre teste. Lo spazio è talmente grande da risultare infinito.
La massa che ci sovrasta è piena di stelle, pianete ma conosciamo solo un quarto del suo contenuto. Stephen Hawking scienziato scomparso per una grave malattia che lo costringeva sulla sedia a rotelle, aveva già espresso la sua in questione di materia cosmica.
L’astrofisico aveva già avuto delle intuizioni incredibili riguardanti i buchi neri. Questi ultimi sono dei corpi celesti che hanno intrinseco un campo gravitazionale talmente potente che dal suo interno non può essere riversato nulla nell’atmosfera che lo circonda.
Al contrario proprio grazie a questo potere immenso ha la facoltà di inglobare tutto ciò che passa nelle vicinanze. Funzionano come da risucchio per poi espandersi nello spazio. Alcuni ricercatori australiani hanno dato una misura dell’oggetto relativistico che possiedono i buchi neri.
Si tratta nello specifico dell’emissione di plasma attivo come potrebbe essere un quasar. Gli esperti hanno misurato questa energia in un milione di anni luce nel totale. Il getto di materia ha una grandezza impressionante quasi al pari della luna. Naturalmente non è visibile a occhio umano.
La sua luminosità è incandescente almeno da come appare dei potenti telescopi. Gli universitari hanno spiegato che il getto relativistico si comporta come un motore a reazione. La potenza della materia attraversa l’atmosfera sospinta da una pressione che si dirama nella zona intorno.
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Il flusso si espande e dal potente telescopio si notano di puntini luminosi chiamati diamanti shock. Questo processo può dare luogo ad un buco nero che a sua volta produce all’interno questa massa che si riflette nella galassia. Gli studi sul fattore sorprendente sono ancora in corso.