C’è un evento climatico che sta preoccupando notevolmente gli esperti. Si tratta del “mostro del Monsone”. Ecco perchè fa paura ed è pericoloso.
Un vero e proprio cataclisma naturale, quello che si sta abbattendo sul Paese orientale e che inizia a incutere un gran timore in tutti gli esperti mondiali. A scatenarlo, con tutta probabilità, il cambiamento climatico di questi ultimi anni.
Ci riferiamo al cosiddetto “Mostro del Monsone“, che da mesi sta flagellando la zona in questione e ha provocato distruzione e morti. Si calcola, secondo le stime locali, che un terzo del Paese sia ormai inondato, e il 33% delle persone abbiano perso le loro case.
Ma non è finita qui, poichè l’ondata di piogge torrenziali che stanno durando ormai da mesi hanno spazzato via interi ponti, oltre a devastare migliaia di ettari di terreno, mettendo in ginocchio l’economia statale. Una disgrazia senza pari, e che non accenna per il momento a vedere una fine prossima.
“Mostro del Monsone: cos’è e perchè fa paura
Il Pakistan dal giugno scorso si trova ad affrontare delle piogge monsoniche particolarmente violente: “Il Pakistan non ha mai visto un ciclo ininterrotto di piogge come questo. Otto settimane di precipitazioni ininterrotte hanno lasciato enorme aree sott’acqua. Il mostro del Monsone sta seminando il caos in tutto il Paese” ha dichiarato il ministro Sherry Rehman.
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Stando agli studiosi, a provocare questa catastrofe sarebbe stato il riscaldamento globale. gli oceani sarebbero più caldi del dovuto e l’aria a sua volta dalle temperature più elevate, tratterrebbe maggiore umidità. I Monsoni, di conseguenza, ora sarebbero più irregolari e pericolosi. Uno studio dell’anno scorso ha evidenziato che ad ogni grado di temperatura maggiore, corrisponde il 5% di precipitazioni in più.
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Uno scenario che potrebbe colpire anche noi in un futuro forse non troppo remoto, come ha sottolineato Ali Tauqeer Sheikh, luminare in clima e sviluppo: “Quello a cui stiamo assistendo è solo un’istantanea di ciò che ci aspetta tra povertà, fame, malnutrizione e malattie, se non prestiamo attenzione ai cambiamenti climatici”.