La proposta di mantenere l’ora legale in maniera permanente, dicendo dunque addio all’ora solare, ha pro e contro, sia per le bollette che per la nostra salute.
Era lo scorso marzo quando sia democratici che repubblicani, negli Stati Uniti, hanno lanciato la proposta di passare all’ora legale in maniera permanente con il Sunshine Protection Act. Proposta che anche in Europa numerosi Stati hanno avanzato, avendo in mente di conservare un’ora di luce in più anche durante l’inverno. E quindi sperare di abbattere almeno parzialmente i costi di luce e riscaldamento nelle case.
Come ogni cosa, però, anche il passaggio all’ora legale permanente rischia di provocare anche alcuni problemi, in particolare alla salute. Il motivo? Si tratta dell’alterazione del ritmo circadiano e di come il nostro orologio biologico reagisce alle ore di luce e buio. I dettagli ce li danno gli esperti della Società italiana di Endocrinologia (SIE).
Pro e contro del mantenere l’ora legale permanente: parlano gli esperti
A partire dal 10 settembre partono a Napoli gli Incontri italiani di Endocrinologia e Metabolismo e per l’occasione, la presidentessa della SIE Annamaria Colao ha approcciato il tema del passaggio all’ora legale permanente. Stando agli studi effettuati su un campione di individui che vivono agli estremi di una stessa fascia oraria, quelli che si trovano a vivere più ore di luce sembrano avere maggiori problemi a dormire.
In media, chi è esposto a più luce dorme più di 100 ore in meno all’anno. Con conseguenti problemi sulla circolazione, sul metabolismo, al cuore e alla salute in generale. Il rischio è quello di vedere aumentare i casi di obesità e di problemi al sistema cardiovascolare di ben il 20%.
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Da una parte, dunque, l’ora legale ci regalerebbe un’ora di luce in più e si potrebbe andare a risparmiare qualcosa in termini di dispendio di luce e gas e i giovani e gli amanti delle uscite all’aria aperta avrebbero più tempo da dedicare a questa attività. Dall’altra il rovescio della medaglia: il segreto sarà imparare a gestire il nuovo inverno in maniera saggia e oculata.