Una scoperta davvero straordinaria che lascia a bocca aperta quella che è stata fatta di recente da un gruppo di ricercatori.
È cosa ormai nota che il pianeta Terra, negli ultimi anni, non se la stia passando benissimo. Anzi, al contrario, per diverse ragioni, si sta vivendo quella che viene denominata come emergenza siccità.
La mancanza di frequenti precipitazioni e l’inquinamento hanno sicuramente fatto la loro parte per farci arrivare a una condizione a dir poco preoccupante.
Senza contare che il cambiamento climatico, lo scioglimento dei ghiacciai, le spropositate alte temperature che si sono registrate recentemente non fanno che peggiorare la situazione in questione.
Per quanto riguarda l’Italia, in effetti, diverse Regioni sono state colpite duramente da questo squilibrio, tanto da, in taluni casi, aver persuaso la Protezione Civile a dichiarare uno stato di emergenza.
Se si considera peraltro che il Po, il fiume più lungo dello Stivale, sta conoscendo un livello idrometrico decisamente basso, non si può che non ammettere che un problema in effetti ci sia e sia peraltro anche piuttosto evidente.
Un’altra conseguenza degna di nota è pertanto anche la crisi idrica che, perlomeno, dovrebbe farci pensare che, a questo punto, sia opportuno cercare di tamponare la problematica, magari, utilizzando in maniera coscienziosa le preziose risorse che vanno progressivamente diminuendo.
Comunque sia, proprio a seguito del ritiro di molti bacini e corsi d’acqua, un team di ricercatori ha di recente fatto delle scoperte straordinarie.
Il ritrovamento eccezionale
In effetti, come è stato riportato, sul fondo del Danubio ormai prosciugato, sono state individuate delle navi da guerra appartenenti all’epoca del Nazismo.
Spostandoci, invece, sul fronte statunitense, in questo ultimo periodo, è stato avvistato qualcosa di veramente interessante, risalente a oltre 100 milioni di anni or sono.
In particolare, in Texas, precisamente al Dinosaur Valley State Park, sulla superficie del fiume Paluxy attualmente in gran parte prosciugato, sono riaffiorate quelle che gli studiosi hanno considerato come impronte di dinosauro.
La ricerca, quindi, si è fatta poi sempre più precisa, dato che si è potuto persino dare un nome alla creatura che con tutta probabilità si aggirava in quella zona.
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Nella fattispecie, sembra che si fosse trattato di un Acrocanthosaurus, un carnivoro somigliante al Tyrannosaurus Rex, caratterizzato però da dimensioni inferiori, forse alto circa quattro metri e con un peso che si dovrebbe essere stato intorno alle sette tonnellate.