Influenza australiana, arrivano primi casi in Italia: cos’è e cosa accadrà

Sono stati registrati i primi casi di “influenza australiana” in Italia. Scopriamo che cos’è e cosa accadrà. Tutti i dettagli.

Influenza australiana primi casi Italia
Termometro (Foto Pixabay.com)

Con l’autunno ormai alle porte purtroppo si avvicinano anche le malattie stagionali. Tra queste, fa ritorno anche l'”influenza australiana“. Una patologia che però non si deve temere, grazie al Covid. Vediamo per quale motivo.

Il Covid ha fatto in modo di migliorare la capacità di scoprire rapidamente i virus influenzali. Per questa ragione il ritorno del virus responsabile dell'”influenza australiana”, denominata in questo modo in quanto molto diffusa nelle nazioni dell’Oceania, non ha colto di sorpresa gli esperti.

Alcuni casi sono già stati registrati in Italia. Tra di questi, tre a Bologna e uno a Genova. In quest’ultima città i tecnici del Laboratorio di Igiene del Policlinico San Martino hanno sequenziato, per la prima volta nel nostro Paese, il virus influenzale H3N2.

Influenza australiana, quali sono i sintomi

Nome a parte, non ci sarebbero grosse differenze tra l'”influenza australiana” e altri ceppi virali.

Influenza australiana primi casi Italia
Termometro (Foto Pixabay.com)

Riguardo i sintomi, Fabrizio Pregliasco, docente di Igiene all’università Statale di Milano, ha dichiarato all’Adnkronos.

La vera influenza continua a riconoscersi per tre cose: inizio brusco della febbre, almeno un sintomo generale, almeno un sintomo respiratorio.

Quello che preoccupa di questa influenza è il fatto che si aggiungerà a ulteriori problemi attuali e non ancora risolti, tra cui il Covid stesso.

Di solito la stagione influenzale ha luogo nel momento in cui cominciano gli sbalzi termici e si stabilizzano nel momento in cui le basse temperature si consolidano, cioè intorno ai primi giorni di novembre.

Tale influenza di certo si sovrapporrà con il Covid, in ciò che gli esperti hanno nominato come “Twindemic“, vale a dire epidemia gemella.

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Il consiglio, sia per le persone più giovani che per le persone più anziane, è quello di consultare il proprio medico al fine di valutare la possibilità di sottoporsi alle vaccinazioni antinfluenzali.

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