L’inverno si avvicina sempre di più e nel clima di crisi economica che stiamo attraversando i consumi energetici sono al centro della scena.
Da quando è scoppiata la guerra tra Russia e Ucraina, gran parte del mondo occidentale si è trovata ad affrontare uno sconvolgimento economico. Soprattutto per quanta riguarda i prezzi dei carburanti, l’aumento dei costi dell’energia, il caro bollette e tutto quanto concerne alcuni aspetti fondamentali della gestione domestica quotidiana.
E se è vero che l’aumento esponenziale dei prezzi in bolletta ha creato problemi già durante l’estate, figurarsi cosa succederà in inverno, quando il riscaldamento sarà fondamentale in tutte le case italiane. Gli appelli di numerosi imprenditori contro il caro bollette e gli scioperi dei trasportatori contro il caro carburanti, d’altronde, hanno parlato chiaro, in questo senso.
I contatori intelligenti intervengono a favore del risparmio energetico in casa
La proposta della Commissione Europea per fronteggiare la crisi energetica è dunque quella di razionare l’apporto di elettricità nelle case, scendendo all’incirca a 4 ore al giorno di fornitura più un abbassamento del flusso nelle ore di punta. In molti, dunque, stanno prendendo in considerazione di far ricorso a metodi di riscaldamento alternativi. Ad esempio stufe a pellet o pannelli solari.
A questo punto, però, in molti si sono chiesti: dati i limiti da rispettare, come faranno a controllare che io li rispetti davvero? Una soluzione per gli enti locali distributori di energia potrebbe essere il ricorso ai cosiddetti contatori intelligenti. Si tratta di contatori di seconda generazione, ideati per interventi da remoto di ogni tipo. Ad esempio in caso di guasto non c’è bisogno dell’intervento fisico di un tecnico.
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Oppure, come in questo caso, danno la possibilità di attivare, disattivare o cambiare potenza alla distribuzione di energia nelle case degli Italiani. I piani proposti per il risparmio energetico hanno coinvolto scuole e luoghi pubblici, dove non sarà possibile abusare del riscaldamento. Anzi, molti studenti rischiano di far scuola al freddo e al gelo!