Un nuovo suicidio sconvolge ancora le forze dell’ordine, una poliziotta si toglie la vita sparandosi alla testa.
Un suicidio improvviso sconvolge il corpo della Polizia di Stato. Una poliziotta in servizio si è infatti tolta la vita, rivolgendo verso la propria testa l’arma d’ordinanza ed esplodendo un proiettile.
Non si tratta di un caso isolato, ma, di recente, episodi simili si sono ripetuti con una frequenza sempre più allarmante, che sta destando notevole preoccupazione e fa interrogare sulle cause. Il nuovo dramma, di sicuro, lascia sgomenti colleghi, amici e familiari e tutta la comunità di riferimento.
La tragedia si è consumata la sera di lunedì 12 settembre, all’interno della questura di Verona. Una poliziotta in servizio, di cui non sono state rese note le generalità, si è sparata alla testa all’interno del suo ufficio.
Allertati dal rumore dello sparo, i colleghi sono accorsi e hanno trovato la donna riversa in una pozza di sangue. Immediatamente sono stati allertati i soccorsi, ma le condizioni della 46enne sono apparse subito disperate. Vana la corsa in ospedale, al reparto di rianimazione di Borgo Trento, la poliziotta dopo poco tempo dall’arrivo al pronto soccorso è deceduta.
La donna lascia una bambina in tenera età, dalla questura di Verona ci si stringe nel riserbo e non vengono rilasciati ulteriori dettagli sulla vicenda. Si stanno cercando di capire le cause che possano aver portato al tragico gesto. Che come detto non rappresenta un caso isolato. Già il 18 agosto, all’interno della stessa questura, un assistente capo di 37 anni si era tolto la vita nello stesso modo.
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In generale, tra le forze di polizia, i suicidi stanno salendo con frequenza allarmante. Dall’inizio dell’anno, sono già 49 i casi di appartenenti alle forze dell’ordine che decidono di togliersi la vita. Il segretario generale del sindacato FSP della Polizia di Stato, Valter Mazzetti, ha lanciato l’allarme su numeri inquietanti e auspicato interventi rapidi per alleviare le difficoltà di un comparto, quello delle forze dell’ordine, in cui le difficoltà sono all’ordine del giorno.
