Le scoperte scientifiche sul mondo animale non si fermano mai: emerge dagli abissi un rettile dalle caratteristiche spaventose.
Gli abissi marini hanno rappresentato sempre uno dei più grandi misteri della storia dell’umanità. Nelle profondità dei mari e degli oceani si celano verità nascoste ai nostri occhi, delle quali si va costantemente alla ricerca, e le sorprese da questo punto di vista non mancano.
Ancora molto c’è da scoprire sugli organismi che popolano i fondali marini, sulle riserve di materie prime che possono essere nascoste sotto la superficie, su tesori nascosti che il mare ha inghiottito e portato con sé, in attesa che qualcuno possa portarli alla luce. Periodicamente, c’è sempre la possibilità di apprendere qualcosa in più, sulla base del lavoro che pazienti ricercatori portano avanti.
Una delle principali scoperte degli ultimi tempi ha portato alla luce, sui fondali marini, la presenza di una nuova specie di rettile che li popola. Una presenza a dir poco spaventosa, per come viene descritta.
Il rettile che sbuca dal passato: era il dominatore degli oceani, il suo corpo era mostruoso
Si tratta, è bene chiarirlo, di un animale estinto. Un dinosauro che viveva sott’acqua circa 80 milioni d’anni fa. In particolare, si tratterebbe di una nuova specie di mosasauro.
I primi fossili di tali specie furono ritrovati nel 1700 nei Paesi Bassi. Ora, il lavoro dei ricercatori dell’Università di Cincinnati, negli Stati Uniti, spiega che sarebbe stata rinvenuti i resti di una particolare sotto specie di mosasauro, rinominata Ectenosaurus everhartorum.
Se i primi mosasauri somigliavano a enormi coccodrilli con il muso molto sottile e allungato, questo avrebbe una forma frontale più corta e smussata. Non cambiano le dimensioni che caratterizzavano questa particolare famiglia di sauri. Ossia, una lunghezza complessiva di circa sei metri, praticamente quanto un autobus.
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Viste le dimensioni mastodontiche, questi veri e propri mostri marini erano il terrore degli oceani che popolavano. Si nutrivano di pesci e non c’era praticamente nessuno di questi che potesse vare scampo, logicamente, quando si imbatteva nel famelico predatore.