Quella di Mina Mazzini è sicuramente una voce autorevole, non solo quando si tratta di musica, ma anche di etica professionale.
“Non amo pubblicare lettere di complimenti, ma questa volta faccio volentieri uno strappo“: inizia così uno dei messaggi più significativi scritti da Mina Mazzini ai suoi fan. La voce più nota e apprezzata d’Italia, meglio nota come Mina, ha sempre perseguito la sua carriera con grande modestia. Definendo le proprie canzoni di maggior successo delle semplici “canzonette“, rivolgendosi a fan e pubblico sempre con enorme decoro.
Nel 2005, sulla nota rivista Vanity Fair, è apparso un contenuto nel quale Mina si è rivolta direttamente a chi ha sempre apprezzato il suo lavoro. E ci ha tenuto a spiegare il perché del suo costante minimizzare le cose, sia nella carriera che nella vita privata. Il motivo è molto nobile: si tratta di una vera e propria questione di etica.
“Non è soltanto un vezzo, mi piacerebbe diventasse un impegno etico“
Tra le lettere di ringraziamento che i fan hanno rivolto a Mina in occasione della pubblicazione del numero 29 di Vanity Fair nell’ormai lontano luglio 2005, ne troviamo una che riassume una questione che è sempre stata molto a cuore ai fan della cantante. Perché Mina, dall’alto del suo enorme successo e talento, definisce le proprie solo canzonette?
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“Fa molto chic e decisamente Vanity non vantarsi di se stessi, d’accordo. Ma è altrettanto nobile riconoscere a voce alta che credi in quello che hai fatto, stai facendo e continuerai a fare. E non credo tu viva la canzone come un timbrare il cartellino in ufficio. Siamo convinti che tu ci metta davvero l’anima sul piatto della bilancia“, hanno scritto Francesco, Irene e Alessandro da Perugia in quell’occasione.
E oggi, sulla pagina Instagram ufficiale di Mina Mazzini, troviamo un estratto della risposta che la cantante decise di dare ai suoi fan. L’understatement, vale a dire la tendenza a minimizzare le cose, è una scelta etica per Mina. Non soltanto un vezzo dettato da falsa modestia. Ma anzi un invito a guardare le cose dalla giusta prospettiva.
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“Mi sembra che il mio adorato lavoro sia uno stupido, inutile lusso. E allora cerco di … minimizzare. È un po’ come quando qualcuno che non conosce mia figlia mi chiede com’è. Io rispondo che è carina. Invece è bellissima“, ha scritto la cantante in quella occasione. La sua missione era ed è ancor oggi quella di impedire il dilagare di inutili divinizzazioni.