A Napoli si sono inventati un nuovo modo di estorcere soldi agli automobilisti malcapitati e per farlo utilizzano uno strumento inaspettato.
Vedi Napoli e poi muori. Oppure vedi Napoli e ti rendi conto dell’enorme peculiarità del posto, sia in positivo che in negativo. Non è un segreto, infatti, che molti malviventi si cimentino nel furto di auto o nell’estorsione di denaro. Ricorrendo a trucchetti sempre più innovativi e imprevedibili.
Dalla celebre truffa dello specchietto, ora si è passati a un nuovo metodo per estorcere denaro a chi circola ignaro in strada: si tratta della cosiddetta truffa del lecca lecca. Versione 2.0 della sovracitata truffa dello specchietto. Ma come funziona? E come se ne è venuti a conoscenza? Di seguito i dettagli su un recente caso di truffa del lecca – lecca (quasi) andato a buon fine.
La truffa dello specchietto si evolve in truffa del lecca lecca
È successo a Napoli e ha visto protagonisti un uomo e un truffatore di 45 anni originario di Pomigliano, comune della città partenopea. Quest’ultimo ha cercato di estorcere 450 euro in contanti al guidatore dopo averlo convinto di aver urtato e provocato danni alla sua macchina. Fortunatamente per l’uomo, proprio nel momento in cui avveniva lo scambio di soldi è sopraggiunta una squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polizia Stradale Campania-Basilicata che ha messo un freno alla truffa.
La dinamica è stata poi ricostruita: il malvivente avrebbe tirato dei lecca lecca addosso alla vettura dell’uomo (Mercedes classe B) mentre quest’ultimo sorpassava una Golf. Il rumore provocato dalla caramella è stato poi spacciato per quello di un urto, che avrebbe provocato danno alla vettura del malvivente. È stato il guidatore, interrogato dalla polizia assieme al malvivente, a raccontare come quest’ultimo abbia iniziato a fare pressione per ricevere soldi, senza passare per il tramite di una denuncia all’assicurazione.
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La polizia ha poi rinvenuto circa 20 lecca lecca nelle tasche del malvivente, intenzionato a portare avanti la stessa truffa anche su altri malcapitati. La vicenda si è conclusa con l’arresto del malvivente, portato al carcere di Poggioreale con l’accusa di tentata estorsione.