L’artista britannico ha voluto condividere la sua storia difficile, caratterizzata da tante e incredibili tribolazioni.
Michael Holbrook Penniman Jr. è colui che si è fatto conoscere dal grande pubblico nazionale e internazionale con lo pseudonimo di Mika.
All’incirca agli inizi dei Duemila, quindi, il cantautore libanese, poi naturalizzato britannico, ha cominciato la sua ascesa straordinaria, facendosi notare per le sue straordinarie doti canore con il brano intitolato Grace Kelly, dedicato, per l’appunto, alla compianta e bellissima principessa di Monaco.
Da quel momento, quindi, il suo talento non è di certo passato inosservato, anzi, e ha pubblicato una manciata di successi, contenuti in cinque album incisi in studio, e l’ultimo risale al 2019.
Successivamente, però, ha cominciato a diventare anche piuttosto popolare nel piccolo schermo nostrano, partecipando ad alcune trasmissioni di spicco.
Per fare soltanto un esempio importante, quindi, come ricordiamo, ha rivestito per un certo tempo il ruolo di giudice a X factor, il longevo talent che quest’anno ha riacceso i riflettori il 15 settembre.
Insomma, un artista che ha sicuramente dimostrato tutto il suo valore e che ha ottenuto ottime soddisfazioni in svariate parti del mondo.
Al giorno d’oggi, peraltro, si dimostra un personaggio decisamente garbato, raffinato ed estroso. Ma, forse, non tutti sanno che dietro il suo dolce sorriso si nasconde una storia alquanto travagliata che, di primo acchito, non ci si aspetterebbe.
In effetti, invece, in una recente intervista a Corriere della Sera ha parlato in maniera approfondita riguardo a delle tribolazioni che ha dovuto affrontare già dalla tenera età di due anni.
Era il lontano 1984, quando, il piccolo Michael dovette fare i conti con un terribile conflitto che imperversava in quegli anni a Beirut, la capitale del Libano dove risiedeva con la sua famiglia.
Il cantante ha raccontato vari anedotti, per esempio, quello in cui, tornando da una cena, lui e i suoi famigliari trovarono la camera delle sue sorelle distrutta dalle bombe.
Il passato travagliato di Mika
Una situazione catastrofica che, però, da un lato, gli ha fatto capire di non dare niente per scontato e persino gli ha impresso nella mente il desiderio di farcela e di vincere momenti di siffatta tipologia.
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Così, si trasferirono a Parigi dove cercarono di ricostruire un po’ la vita che facevano prima tramite il cibo, la musica e mobilio di vario genere, in una casa ricca di donne, le sue zie, caratterizzate da buone o cattive intenzioni.
E, un padre, il suo, onesto fino al midollo che faceva il consulente finanziario, ma che, forse per i suoi sani principi, alle volte non riusciva a tenersi il lavoro.
Lo stesso che fu sequestrato per molti mesi, fino a quando venne finalmente liberato. Tornò molto cambiato, continua Mika, descrivendolo emaciato, con la barba lunga e di poche parole.
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Ma, poi, ancora, dalla Francia a Londra, non furono facili i primi momenti a scuola soverchiati dalla discriminazione. Il resto, lo sappiamo, oggi è un artista di grande fama, rinato dalle sue ceneri, che ha potuto costruirsi un futuro roseo.