Inverno al” freddo”, il Governo emana leggi e dispone di non scaldarsi con stufe e camini non a norma. Le (ra)regioni del divieto.
Aspettavamo l’estate con grande gioia ed è arrivata puntualmente. Ci ha regalato giornate afose con temperature torride che non certo hanno allietato le nostre giornate. Gli anticicloni sahariani hanno lambito il territorio della penisola portandolo a fiammate insopportabili.
In molte zone dell’entroterra si sono toccati addirittura punte di 40 gradi. Un vero sfracello. Settembre ha ridimensionato la colonnina di mercurio anche se il meteo ne ha risentito molto. Bombe d’acqua e nubifragi non sono mancati e i disagi alla popolazione sono stati davvero enormi.
Sul piano economico le cose non vanno meglio. La crisi dell’est ha messo in ginocchio il paese del tricolore con aumenti e rincari. La fascia più toccata è stato quella della spesa e delle bollette. I prezzi elevati sono derivati dalla decisione del leader Putin di aumentare il carburante.
Essendo il maggior fornitore di gas ha deciso di tirare un bello scherzo soprattutto a chi lo ha sanzionato per via del conflitto. Succede che l’estate sta finendo e arriveranno tra poco i primi freddi. Molte famiglie hanno pensato di trasformare in modo di tenere calda la casa.
Quindi la decisione è quella di accantonare il riscaldamento a gas e di optare per l’utilizzo di stufe e camini a legna. Mai pensata è stata più contrastata. Alcune regioni è stato erogato un divieto assoluto di usare il riscaldamento a legna. Tra questi spicca la Lombardia, il Piemonte, l’Emilia Romagna.
il Veneto e la Toscana anche hanno aderito. Il motivo è che questo tipo di caloria domestica e il primo che causa l’inquinamento atmosferico. Un bel guaio per chi aveva già preparato la risorsa del legname per affrontare il freddo. Chi vuole può accendere il camino rispettando le regole.
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Il combustibile da bruciare deve essere conforme alla classe A1 della norma Europea. La biomassa è consentita solo se il generatore di calore ha una prestazione emissiva inferiore a 4 stelle. In pratica l’impianto di potenza focolare deve sottostare ai 10 kW.
Chi è sorpreso a non rispettare questa legge la multa parte da €500 e arriva fino a 5.000 euro.
