Una situazione che è arrivata a una svolta e che potrebbe davvero cambiare le carte in tavola riguardo alla scomparsa del cantante.
La storia triste di un apprezzato concorrente di Amici d Maria De Filippi ha certamente sconvolto molti appassionati di questo noto e longevo programma di Mediaset.
Per la precisione, era il 2017 quando Michele Merlo entrò nella rinomata scuola di Canale 5, dimostrando un talento speciale che gli regalò necessariamente una certa fama tra i giovanissimi.
Classe 1993, Mike Bird, questo lo pseudonimo che aveva scelto con cui farsi conoscere dal grande pubblico, era nato in provincia di Vicenza. L’edizione a cui fece parte era la sedicesima, e insieme con lui, tra gli altri, c’erano, in ordine alfabetico, Federica Carta, Riki e Thomas.
Anche se non riuscì a classificarsi ai primi posti, di certo, la sua innata propensione alla musica era apparsa molto chiara sia ai giudici, agli insegnanti che, per l’appunto, ai telespettatori.
In seguito all’esperienza televisiva, quindi, Michele aveva pubblicato un paio di album incisi in studio, contenenti, per esempio, i singoli Non mi manchi più e Mare.
Un paio di anni fa, inoltre, il giovane promettente aveva anche scritto un libro intitolato Cuori Stupidi. Una notte può cambiare tutto. Comunque sia, dopo questi successi, la sua carriera, ma soprattutto, la sua vita si arrestò per una grave malattia che non riuscì ad affrontare.
Infatti, Michele, come è stato riportato, morì all’età di 28 anni a causa di una leucemia fulminante. Da quel momento, però, sono continuate le indagini per conoscere in maniera più approfondita le cause della scomparsa.
Le recenti indagini
Soltanto un mese fa, quindi, il Tribunale di Vicenza ha depositato una perizia a riguardo che potrebbe essere definita addirittura come un omicidio colposo.
A tal proposito, il medico di base è al momento indagato. Proprio il professionista a cui si era rivolto Merlo quando gli era comparso un livido di grosse dimensioni sulla coscia sinistra.
Da quel che sembra, quindi, il dottore potrebbe non aver riconosciuto il sintomo di qualcosa di più importante e gli avrebbe applicato solamente un bendaggio di ossido di zinco.
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Insomma, secondo le ultime informazioni, pare che Michele sarebbe potuto essere salvato, sempre, però, nel caso che si fosse riusciti a intervenire tempestivamente con una terapia adeguata.