Con l’emergenza energetica sempre più pressante, molti pensano magari di tornare ad utilizzare stufe o camini. Nulla da fare: si rischiano multe salatissime.
Tra due giorni inizierà ufficialmente l’autunno, e a partire da ieri le temperature hanno iniziato ad abbassarsi, facendo diventare sempre più probabile il tanto temuto spettro dell’emergenza energetica, con bollette che si prevede schizzeranno alle stelle.
Una bella gatta da pelare per milioni di famiglie che dovranno cercare di contenere il più possibile le spese, per non rischiare di arrivare alla fine del mese con il conto prosciugato.
Il freddo tuttavia si fa sentire, e molti stanno pensando a diverse soluzioni per poter risparmiare qualche Euro in tutti i modi, arrivando anche a pensare di ricominciare ad usare metodi di riscaldamento che oggi troveremmo desueti.
Parliamo delle vecchie stufe o dei camini. In questo modo si andrebbe ad abbattere il costo delle bollette del gas, in particolar modo. Non tutto è così però semplice, poichè sono in agguato multe molto salate per chi verrà sorpreso ad usarle.
Proprio così: dal 1° gennaio 2020 in Lombardia è prevista l’installazione esclusiva di generatori di calore con minimo 4 stelle di efficenza energetica. I camini classici, quelli aperti per intenderci, sono ormai fuorilegge e il divieto riguarda anche i vecchi impianti. Quindi per chi è sopreso ad utilizzarli è prevista una multa dai 500 fino ai 5.000 Euro.
Situazione analoga in Veneto, dove dal 31 dicembre 2019 è vietato “installare generatori con una classe di prestazione emissiva inferiore alla classe 4 stelle e di continuare ad usare generatori con una classe di prestazione inferiore a 3 stelle”.
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Delibere simili sono state inoltre promulgate in Piemonte ed Emilia Romagna negli anni scorsi. Si prospetta quindi un autunno “caldo” per gli italiani, con costi di luce e gas alle stelle ma nessuna possibilità di un’alternativa decente, con regole sempre più stringenti sul tema dell’energia.