Covid 19: la ricerca non si arresta. Scoperto in un pipistrello di origine russa un virus molto simile. I dettagli degli studi.
Marzo 2020 segna per il nostro Paese e per tutto il mondo, l’inizio della pandemia da covid 19. Non si era preparati ad una cosa del genere. Si è assistito per giorni alla confusione più totale su come comportarsi.
Di punto in bianco ci siamo trovati a non poter più ricongiungerci con i nostri cari. Vietati i contatti, le strette di mano. Vietato uscire, prima di ogni altra cosa, se non per acquistare beni di prima necessità.
Fortuna vuole, però, che la ricerca e la scienza non ha mai smesso di andare avanti. Nel giro di pochi mesi sono arrivati i primi vaccini, ma il virus Sars-CoV2 si è mutato in tantissime varianti. Oggi ci sono ancora vittime, ci sono contagi, c’è paura.
Come accennavamo poco fa, gli studi e la ricerca sul virus, sulle sue mutazioni non è mai cessata. Al contrario, giorno dopo giorno si cerca di fare chiarezza per debellare una volta per tutte questa insostenibile piaga.
Sono stati effettuati importanti passi avanti nella ricerca e nello studio delle varianti del virus. Oggi arrivano alcuni dettagli circa l’analisi di un pipistrello russo. Scoperto, infatti, un virus molto simile al Sars-CoV2. Pericoloso anche per l’uomo ed in grado di infettarlo.
Ma non è tutto: dalle ricerche è emerso che la proteina Spike di questo nuovo virus resiste sia agli anticorpi monoclonali, ma anche a coloro i quali sono stati vaccinati per il Covid. La nostra ricerca dimostra che i sarbecovirus rappresentano una minaccia per la salute globale e per le campagne vaccinali – le parole degli esperti.
Oggi più che mai e in relazione a questa scoperta si sente la necessità di dover andare avanti con lo studio e di sviluppare dei vaccini che risultino essere universali. Ossia mirati ai sarbecovirus in generale e non solamente ad alcuni ceppi del Sars-CoV2.
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Occorrerà attendere le prossime settimane per avere un quadro più completo e dettagliato della ricerca condotta.