Elezioni 2022: si apre un nuovo capitolo. Ci si domanda, però, come verrà calcolato il vitalizio dei parlamentari esclusi? I dettagli.
Il vitalizio è uno degli argomenti più scottanti e controversi della nostra politica. Da sempre genera una serie di perplessità negli italiani. Ma cosa si intende esattamente? E’ una sorta di stipendio mensile (se così vogliamo chiamarlo) che viene erogato con la fine del mandato parlamentare.
Viene rilasciato seguendo alcuni criteri ben precisi, come ad esempio l’anzianità o in numero di anni in cui si è fatto parte in quelle che vengono definite funzioni elettive. Vi aderiscono tutti i paesi del mondo? No, In oltre 18 nazioni i politici sono soliti versare i normali contributi.
Elezioni 2022: ecco come verrà calcolato il vitalizio per la Nuova legislatura
Le elezioni di domenica 25 settembre 2022 hanno portato a quella che sarà la nascita di un nuovo governo che ha visto la vittoria schiacciante del centrodestra di Giorgia Meloni.
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Cosa ci aspetta adesso? Andrà formato immediatamente un nuovo Governo e ci si chiede come e se verranno riorganizzati i vitalizi per i parlamentari che nelle elezioni del 25 settembre sono rimasti fuori. Scopriamo insieme i dettagli.
Nel corso di questi 10 anni il vitalizio ha subito una grossa modifica, ossia è passato da retributivo a contributivo. Cosa significa in concreto? Significa che adesso viene calcolato solo in base a quelli che sono stati i contributi versati dai parlamentari negli anni.
Proviamo a spiegarci meglio con i numeri. Dal 2012 c’è stato questo cambiamento. Viene, dunque, calcolato sulla base del 33% dell’indennità parlamentare lorda. 8,8% è a carico del parlamentare, mentre il restante 24,2% a carico dell’Assemblea Elettiva.
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Cosa cambierà con il nuovo governo? Il vitalizio resterà sempre in vigore, ma verrà calcolato e proporzionato (questo è il nuovo termine) in base ai contributi che gli stessi hanno versato durante la loro carriera – proprio come funziona negli altri paesi.