Incredibile scoperta archeologica: rinvenuti una serie di utensili in osso appartenuti all’uomo e risalenti a 80 mila anni fa. I dettagli della ricerca.
Una scoperta a dir poco sensazionale che ha visto il coinvolgimento di tante eccellenze mondiali. Rinvenuti alcuni utensili in osso datati probabilmente intorno agli 80 mila anni fa. Ma facciamo un piccolo passo indietro.
Osso e pietra sono, infatti, i primi materiali ad essere utilizzati dall’uomo per forgiare armi e strumenti necessari alla sopravvivenza. A quando risalgono le prime testimonianze? A circa 3 milioni di anni fa ed erano attribuibili ai cacciatori.
Si trattava allora di ossa provenienti da animali che venivano, poi, assemblate in modo tale da formare armi da taglio. Sorprendente, infatti, quanto questi strumenti siano stati in grado di resistere nel tempo. Ma torniamo all’attuale scoperta.
Come accennavamo poco fa, la ricerca e la campagna di è stata condotta da un team di studiosi provenienti da diverse parti del mondo, nonché da una eccellenza italiana.
A capo del team il paleoantropologo italiano Francesco d’Errico il quale ha condotto numerosi studi in Africa ed ha sostenuto che furono proprio gli abitanti del continente a dare alla luce e a fabbricare i primi utensili in osso.
Cosa è stato riportato alla luce? Pregiatissima strumentazione in osso che veniva utilizzata dai primi uomini per facilitarsi nella vita di tutti i giorni. Arnesi che servivano, ad esempio, per tagliare la corteccia degli alberi o per scavare.
Queste ipotesi sono state confermate dalle analisi condotte nelle grotte, dove sono state prese in esame alcune aree visibilmente usurate. Grande stupore dal gruppo di ricercatori che si serviranno dei recenti studi per ampliare quanto già appreso.
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L’attuale scoperta, infatti, getta le basi per una ulteriore ricerca e conferma quelle che sono state le ipotesi avallate fino ad oggi. Inoltre arricchisce il bagaglio di informazioni circa la storia degli utensili preistorici.