Un rapporto fuori dal comune, Jean Todt e Schumacher continuano nell’amicizia eterna. La vita è anche questo.
Rimarrà per sempre l’unico campione che ha vinto numerose volte per la Ferrari. Michael Schumacher vige ancora in uno stato riabilitativo dopo l’incidente di 9 anni fa. Un uomo di un grande coraggio e di un’abilità sorprendente. Ancora oggi nessuno riveste il ruolo del suo erede.
Il pilota tedesco ha subito un brutto arresto nella sua vita a causa di un impatto sulla neve. Amava moltissimo fare slalom in inverno e non sapeva ancora che destino lo aspettasse. Ha fatto discese su quella pista tante volte ma quel giorno lo attendeva un a terribile conseguenza.
A fine anno del 2013 Michael era con la sua famiglia nella nota località turistica di Meribel in Francia. Con gli sci ai piedi e il casco con telecamera in testa, si avviò lungo le pendici quando cadde e finì contro una roccia sporgente. L’urto gli fece conficcare l’asta della mini camera a ridosso del cranio.
Ricoverato d’urgenza i medici fecero quanto possibile per salvargli la vita. Le condizioni erano disperate ma riuscì a rimanere in vita. Per molti mesi ha sopportato uno stato comatoso e dopo 6 mesi venne svegliato. Lo attendeva un periodo di fisioterapia duro e pesante.
Un anno dopo l’ospedale gli diede il permesso di fare ritorno a casa. La sua famiglia sempre molto vicina e le poche informazioni sul suo caso spesso cedute con il contagocce. Ancora oggi non si conosce perfettamente il suo bollettino medico. Le sue cure sono comunque costose.
Jean Todt è stato il direttore della scuderia Ferrari. ha mantenuto intatto il suo rapporto di amicizia con l’ex pilota. Spesso si reca a casa sua per fargli visita. E’ uno dei pochi collanti a cui è permesso entrare nella casa di Michael Schumacher. Un rispetto reciproco.
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“per me è un privilegio essere vicino, in famiglia con Michael, con Corinna, con Mick e Gina. La loro vita è cambiata il 29 dicembre 2013. Devono vivere tutto in modo diverso. L’importante è che ci sia la vicinanza degli amici. E Keep Fighting, la loro base.
Sono cose che fanno parte della vita e che sono più importanti dei risultati e delle nostre amate gare. La vita, per tutti, non è solo correre”