Il grande divulgatore scientifico è scomparso ormai da circa due mesi, ma il suo ricordo è più vivido che mai. Eppure, l’erede di Piero Angela non sarà Alberto.
Sono passati due mesi circa dalla morte del divulgatore scientifico conosciuto in tutto il Paese, eppure il cordoglio per la sua scomparsa, nonostante l’età avanzata, non accenna a diminuire.
Piero Angela, del resto, è Storia della televisione italiana, tra i primi a iniziare a lavorare in Rai, e con una lunghissima esperienza alle spalle. Dopo aver fatto il corrispondente da Bruxelles per il telegiornale, inizia a dedicarsi alle trasmissioni di stampo documentaristico e scientifico a partire dagli anni Settanta.
E’ tuttavia con Quark che ottiene la grande popolarità, portando per la prima volta temi anche ostici nelle case degli italiani, grazie ad un linguaggio semplice e di sicuro impatto. A seguirne le orme, pur prediligendo lo studio delle civiltà scomparse, la Storia del mondo e dell’Arte, anche il figlio Alberto.
Piero Angela: a dispetto di tutto non sarà Alberto a prenderne lo scettro
Nel corso di questi ultimi anni, il figlio del divulgatore ha a sua volta raggiunto un grande successo di pubblico, e ha spesso collaborato con il padre, addirittura proprio agli albori della sua stessa carriera, come successo per Super Quark, di cui era uno degli autori, e Il pianeta dei dinosauri del quale ha curato tutti gli interventi del genitore, essendo lui esperto paleontologo.
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Tra i suoi programmi più noti, Passaggio a Nord-Ovest, trasmissione dedicata all’archeologia, in onda su Rai 1 dal 1997 ininterrottamente, e Ulisse – Il piacere della scoperta, in co-conduzione proprio con il padre. Pare strano, quindi, che benchè l’erede legittimo delle fortune terrene di Piero, non lo sia altrettanto per quanto concerne i meriti divulgativi.
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Eppure è stato proprio il diretto interessato a spiegare qualche tempo prima di morire che no, il figlio non sarebbe stato il suo erede. Un modo per non addossarlo forse di inutili responsabilità e sottolineare quanto, in realtà, Alberto abbia già una carriera sfolgorante senza bisogno di essere paragonato a lui.