Così si è presentato a scuola il minore di origine orientale. L’allarme della maestra ha fatto aprire le indagini sulla vicenda.
La cittadina della provincia toscana è piena di residenti orientali che operano nel settore dell’abbigliamento. A Prato ha sede una delle comunità più grandi della popolazione cinese. Proprio qui vive un minore di 8 anni con i suoi genitori che frequenta regolarmente la scuola.
Da qualche giorno il piccolo si presentava con evidenti segni di maltrattamenti. Soprattutto sul viso si potevano scorgere lividi e graffi. La maestra aveva esaminato attentamente il bambino senza dare nell’occhio. Non ci ha pensato due volte di riferire ai piani alti i suoi sospetti.
L’insegnante era convinta che l’alunno era vittima di qualche aggressione da parte di qualcuno. Di sicuro si trattava di un adulto.
Ha creduto bene di rendere partecipe a questo suo dubbio anche la direzione scolastica e cercare di andare più a fondo nella vicenda spiegando i fatti. È stato messo a conoscenza del caso anche le forze dell’ordine che si sono dati subito da fare per andare in fondo a questa terribile situazione.
Il bambino è stato portato in ospedale dove i medici lo hanno curato e confortato. Ora la vicenda è nelle mani della procura minorile di Firenze che ha immediatamente attivato il codice rosso. Innanzitutto il piccolo è stato allontanato dalla famiglia per precauzione.
Infatti il sospetto dei maltrattamenti ricadrebbe proprio su di loro. Per ora rimane in dubbio perché ancora non è stato accertato l’origine delle ferite riportate dal piccolo. Rimangono indagati i genitori per presunti maltrattamenti sul bambino di 8 anni.
La direzione scolastica in forma che non si può rimanere i nervi davanti ad un fatto di violenza sui minori. La maestra ha avuto il giusto comportamento nel denunciare il fatto. Si attende che gli inquirenti proseguono nel corso delle loro indagini per portare a galla la verità.
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Qualsiasi cosa potranno dire a loro favore Chi ha operato questa violenza su minore non avrà mai dalla sua parte la verità. Un adulto non può aggredire un minore soprattutto se un bambino indifeso.
