Un vero mostro senza scrupoli, un abuso serrato sulle bimbe, aggiungeva l’invio di filmati spinti, un vero orrore per le due piccole.
Ma le mamme non si dovrebbero buttare sul fuoco per i propri figli? E’ un interrogativo che forse ad alcuni fa sorridere. In questo fatto di cronaca dove l’abuso fa da protagonista, la madre è una pedina che corre in favore dell’orco. Tutto accadeva sotto i suoi occhi accondiscendenti.
Chi ha più colpa tra i due carnefice non si sa. Le vittime erano le sue figlie e tutto ciò accadeva con la complicità della genitrice che faceva anche da tramite tra il farabutto e le minorenni. Che strazio quando gli inquirenti hanno dovuto ascoltare le confessioni scioccanti delle piccole.
Accadeva qualche tempo addietro e la modalità era sempre la stessa. Lui era un amico di famiglia che si approfittava della fragilità e dell’innocenza delle due sorelline. La loro mamma pur di farle stare zitte prometteva loro dei regali in cambio della bocca chiusa.
Minorenni abusate dall’amico. L’orrore si consumava sotto lo sguardo della loro madre
La donna in questione si era alienata da parte dello stupratore, in uomo di circa 70 anni che da tempo frequentava la casa dove vivevano le due minorenni. Un giorno una delle due ragazzine che all’epoca aveva 11 anni fu ricoverata in ospedale.
Prese confidenza con un medico molto gentile e si decise di togliere questo macigno che le pesava da troppo tempo. Il dottore dovette assistere ad un discorso fatto di abusi e minacce. Subito informato dei fatti la polizia del posto che ha accorso per fare gli accertamenti.
Le piccole dicevano la verità. Sul loro cellulare sono state trovati i video che descrivevano e una volta ammanettato il violentatore sono state trovate video pedo-pornografiche. Una scoperta allucinante. Il brutto di tutto è stato quando nella testimonianza appariva anche la figura della loro madre.
Il suo atto era quello di completare le voglie innaturali di un signore malato. Un fatto davvero che fa accapponare la pelle.
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Lei era complice dell’anziano signore, anche sul suo telefonino sono state rinvenute molte foto e video simili a quelle arrivate sui cellulari delle ragazzine. Ora le bimbe vivono protette e solo il tempo potrà disegnare una cicatrice sul male ricevuto.