Sarebbe la prima operazione di questo tipo nella storia di Meta e l’operazione di licenziamento più corposa nel settore. Entriamo nel vivo della questione capiamo che cosa sta succedendo nel concreto.
Sono in ballo moltissime novità per il mondo social e per gli utenti che ogni giorno ne usufruiscono di servizi e strumenti digitali.
Se però la recente riassegnazione di proprietà di Twitter verso Elon Musk con un accordo raggiunto per 44 miliardi di dollari ha portato anche la perdita di migliaia di posti di lavoro, anche per Facebook le cose non sembrano prospettarsi delle migliori.
Meta, infatti, potrebbe essere la prossima big tech a licenziare migliaia di dipendenti storici dell’azienda. Ne ha parlato per la prima volta il Wall Street Journal che dà per assodati i licenziamenti nei prossimi giorni.
Durante l’ultimo meeting aziendale tenutosi il 26 ottobre, l’aministratore delegato di Fb, Mark Zuckerberg, aveva spiegato chiaramente di voler dirigere i suoi investimenti “su un numero limitato di aree di crescita ad alta priorità”, spiegando che la maggior parte dei team presenti “rimarranno fermi o si ridurranno nel corso del prossimo anno”.
Lo settembre la società Meta aveva dichiarato di avere 87mila impiegati e già allora si vociferava da un taglio netto del 10% del totale.
Come spiega Forbes, “interpellato dal Journal, un portavoce di Meta ha rifiutato di commentare l’indiscrezione“, anche se sembra solo questione di settimane per i dipendenti che presto di vedranno arrivare la lettere di licenziamento sulla scrivania.
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Anche Facebook infatti in questo momento storico così particolare starebbe rischiando grosso, con i numeri sempre più in calo drastico come mai prima d’ora.
Reality Labs di Meta, la divisione interna che si occupa di sviluppare l’universo alternativo, sembra abbia perso circa 9,4 miliardi di dollari in nove mesi.
Non solo per colpa della mancanza di investimenti esterni, ma anche per la crisi economica dilagante e la guerra in Ucraina che sta collassando tutto il mondo del digitale a livello globale.
Anche la concorrenza di TikTok poi ha dato il colpo di grazie a Facebook, sempre più “vecchio e obsoleto” di fronte i meccanismi rapidi e veloci del nuovo social che piace a tutte le generazioni senza distinzione.
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Da aggiungere anche le modifiche alla privacy apportate da Apple nel 2021 e che rendono più difficile per le aziende tecnologiche tenere traccia degli utenti attraverso le app. Così facendo anche le entrate pubblicitarie profittano molto di meno rispetto solo al 2020, anno di massimo boom economico per Facebook.
Ha tremato anche il mercato finanziario alla vista dei conti in rosso dell’azienda: il titolo azionario targato Facebook “ha bruciato 65 miliardi di dollari di capitalizzazione, con un calo del 18% nelle contrattazioni after hours di Wall Street di mercoledì 26 ottobre“. Si legge sempre su Forbes.
Dopo quanto accaduto anche il patrimonio finanziario di Mark è crollato a picco, perdendo in pochi giorni addirittura 100 miliardi di dollari!