Nonostante il numero degli abitanti della terra abbia toccato gli 8 miliardi di persone, il prossimo futuro potrebbe essere preoccupante per via dell’infertilità maschile sempre più presente.
Poteva essere un problema finora circoscritto al mondo occidentale, ma dalle ultime ricerche emerse sembra che la questione dell’infertilità maschile si stia diramando anche in oriente dove la questione inizia a farsi eria.
Sulla terra abbiamo raggiunto gli 8 miliardi di persone, eppure, potrebbe essere che la nostra sopravvivenza negli anni a venire possa subire un brusco calo proprio per via della diminuzione delle nascite.
“I dati mostrano, per la prima volta, un significativo calo del numero totale di spermatozoi e della loro concentrazione, in particolare in Sud America, Asia e Africa, aree che in particolare negli ultimi due decenni hanno registrato tassi di sfruttamento ed inquinamento ambientale importanti”. Spiega Luigi Montano, Uroandrologo coordinatore del progetto di ricerca EcoFoodFertility.
Negli ultimi 45-50 anni il numero medio di spermatozoi si è drasticamente ridotto di oltre il 50% in tutto il mondo. E dai primi anni 2000 questa tendenza ha subire un’accelerazione ancora maggiore.
Ma a cosa è dovuta questa nuova tendenza generale così impattante? Vediamolo subito.
L’allarme spermatozoi in calo: colpa di inquinamento e stili di vita
Lo studio è stato recentemente pubblicato nella rivista scientifica ‘Human Reproduction Update’ e svela quanto studiato e scoperto dagli scienziati della l’Università Ebraica di Gerusalemme e della Icahn School of Medicine di New York.
Il team è stato guidato in questi mesi dagli studiosi Hagai Levine e Shanna Swan, e composto da ricercatori provenienti da ogni area del mondo per avere un quadro più completo possibile. Nello specifico sono stati valutati i dati raccolti in 53 paesi tra il 2011 e il 2018.
La ricerca ha mostrato che la concentrazione di spermatozoi (in 50 anni) si è dimezzata, passando dai 101 milioni per millilitro a 49 milioni per millimetro. Un dato allarmante perchè significherebbe avvicinarsi entro i prossimi decenni velocemente al limite dell’infertilità.
Secondo gli studi di settore, gli uomini possono essere considerati subfertili con concentrazioni di spermatozoi inferiori a 40 mil/ml, mentre sono sterili con concentrazioni inferiori a 15 mil/ml.
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“Si accumulano dunque le evidenze scientifiche che mostrano un peggioramento della qualità del liquido seminale. Segno che inquinamento ambientale e cattivi stili di vita sembrano influire assai negativamente sulla salute e sulla capacità riproduttiva maschile”, aggiunge Luigi Montano presente nel team di ricerca.
Quindi l’infertilità è stata confermata per via di “cattivi stili di vita (alimentazione e poco sport) e sostanze chimiche disperse nell’ambiente”.
E in Italia? Qualche mese fa era stato pubblicato lo studio FASt (Fertilità, Ambiente, Stili di Vita) finanziato dal Ministero della Salute che spiegava come il maggior tasso di inquinamento ambientale si registrasse in tre aree ben precise: Brescia, Frosinone, Acerra.