Un caso di femminicidio che ha scosso l’Italia: Alessandra Maffezzoli, la maestra di Pastrengo uccisa dal suo ex fidanzato.
Si è presentato a casa sua, come faceva spesso, perché pare che nonostante la fine della loro relazione, i rapporti tra i due erano abbastanza buoni. Invece, la notte dell’8 giugno 2016, a Pastrengo, in provincia di Verona, si consuma l’ennesimo caso di femminicidio. La vittima si chiama Alessandra Maffezzoli.
La donna è una maestra elementare in una scuola di Lazise e ha 46 anni. A ucciderla è il suo ex compagno, che si chiama Jean Luca Falchetto, ha 53 anni e fa il barista a Bardolino. I militari dell’Arma dei Carabinieri della Compagnia di Peschiera del Garda indirizzano subito i loro sospetti verso di lui. Quella di Alessandra è la storia di un “amore criminale” che viene raccontata da Raitre, in prima serata, il 24 novembre.
La drammatica morte di Alessandra Maffezzoli, altra vittima di un ex violento
Domani, 25 novembre, in tutto il mondo si celebra una giornata contro la violenza sulle donne, violenza che assume tanti aspetti e tante forme, il femminicidio è il più estremo e Alessandra Maffezzoli è uno dei tanti nomi di una lunga lista di vittime nel nostro Paese. Non c’è legge, né aggravante che purtroppo possa fare nulla in tutto questo: la violenza sulle donne è una questione culturale.
Le pene però possono anche non essere congrue e per molti quella subita da Jean Luca Falchetto non lo è stata. Dopo l’arresto, il barista 53enne è stato ristretto nel carcere di Montorio: egli stesso ha confessato quello che ha commesso al pubblico ministero Valeria Ardito, che si è occupata del caso. Un’attenta e meticolosa ricostruzione dei fatti è stata messa nero su bianco dai carabinieri.
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La sera dell’8 giugno, Jean Luca Falchetto va a trovare la ex fidanzata Alessandra Maffezzoli, come avveniva ormai da un anno, anche se la loro relazione era conclusa. La maestra è sola, i suoi due figli, che all’epoca avevano 16 e 18 anni, non erano in casa. Rispetto ad altre volte, tra i due nasce una discussione che degenera. Dal piano terra la lite si sposta al piano superiore, dove c’è una mansarda.
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Qui Falchetto tramortisce l’ex fidanzata con un grosso porta candele in ceramica, poi prende un coltello e la colpisce una decina di volte, infine nasconde l’arma bianca dietro un armadio e si dilegua da una finestra. Sono i vicini a lanciare l’allarme e sul posto arrivano i carabinieri, quindi i figli della donna. A Falchetto si arriverà presto, perché c’è una segnalazione di un precedente episodio violento da parte della vittima. L’uomo viene trovato vicino al parcheggio di un hotel, seminudo e in stato confusionale.