32 anni dopo la sua scomparsa, si torna a parlare del caso di Santina Renda: come sarebbe oggi e l’identikit dell’uomo con la barba che l’ha rapita.
Sono passati 32 anni da quando una bambina è scomparsa misteriosamente a Palermo: il suo nome è Santina Renda e negli anni i suoi genitori non hanno mai smesso di cercarla. I familiari di quella che oggi sarebbe una giovane donna di 38 anni si sono affidati all’avvocato Luigi Ferrandino, che segue anche il caso di Angela Celentano, sparita nel nulla anche lei.
Proprio come nel caso della bambina sparita dal Monte Faito nel 1996, il legale della famiglia Renda in queste settimane ha proposto la tecnica dell’Age progression, compilando così un identikit di come potrebbe essere oggi la giovane donna, se – come speriamo tutti – fosse ancora viva.
I risultati di questo lavoro sono immediatamente visibili: l’identikit di Santina Renda postato su Facebook sta girando in tutto il mondo ed è stato visualizzato da oltre cinque milioni di persone. Ma cosa è accaduto il giorno della sua scomparsa? Sua sorella Francesca e sua mamma Enza Scurato hanno provato a ricostruire quelli che ormai sono ricordi lontani nel tempo.
Nessuna intenzione da parte loro di mollare nella ricerca della verità ed è in particolare la sorella di Santina Renda che ricorda i momenti della sua scomparsa. Le due sorelle scendono nel cortile di casa, quando sopraggiunge un’auto di grossa cilindrata. All’interno c’è una coppia e secondo Francesca Renda hanno con loro delle caramelle. Dall’auto esce l’uomo e con la forza carica sua sorella.
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Nell’inconsapevolezza dell’infanzia e di quello che stava accadendo, Francesca Renda spiega di avere all’epoca pensato che quell’uomo poi sarebbe ritornato con la sorella. Invece, quella fu l’ultima volta che vide Santina Renda e da allora – partita la denuncia di scomparsa – nessuno ha mai smesso di cercarla.
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Il punto di partenza di quella ricerca è l’auto bianca di grossa cilindrata che Francesca Renda ricorda molto bene; si cerca poi l’uomo che avrebbe sottratto dai suoi affetti più cari la bambina nel 1990. La sorella di Santina Renda lo ricorda come un uomo con una folta barba e che indossava gli occhiali da sole. Il suo identikit è stato diffuso dalla trasmissione Chi l’ha visto?. In tutti questi anni, una sola segnalazione di un uomo di Lamezia Terme che vide una bambina piangere in un campo rom, ma le ricerche si rivelarono un buco nell’acqua.