È stato trovato un corpo nel luogo indicato, presentava gli stessi vestiti che presumibilmente indossava Saman al momento di essere seppellita una volta uccisa.
Saman Abbas viveva in una cascina nelle campagne di Novellara (Reggio Emilia), assieme alla sua numerosa famiglia che da diversi anni si era trasferita lì dal Pakistan.
La ragazza nell’estate del 2020 aveva confessato che la famiglia aveva deciso per lei un matrimonio combinato da celebrarsi a dicembre di quell’anno con un cugino connazionale in Pakistan.
Vari i tentativi di fuga della giovane, prima in Belgio e poi protetta da una struttura per minori della sua regione, nonché dalla Procura per i minorenni di Bologna che ha vigilato su Saman fino all’11 aprile del 2021. Il ritorno a casa è però stato letale per lei.
Due giorni fa però è stato riesumato, dopo oltre un anno, il corpo della giovane di cui non si avevano più tracce dal 1° maggio 2021. Il corpo è stato rinvenuto a tre metri di profondità poco distante dalla casa di Novellara dove viveva con la famiglia.
Saman Abbas, corpo ritrovato “integro e con gli stessi vestiti”
Ormai ci sono pochi dubbi che il cadavere individuato dieci giorni fa ma riesumato domenica pomeriggio appartenga a Saman Abbas, la 18enne pachistana punita con la morte dalla famiglia.
Il procuratore di Reggio Emilia, Gaetano Calogero Paci, ieri ha così descritto il rinvenimento: “Il contesto in cui il corpo è stato ritrovato e anche qualche elemento peculiare già consentono di formulare una probabilità di identificazione”.
Vista la zona si sapeva che potesse essere trovarsi non lontano, ma dopo oltre un anno di ricerche è stata preziosa la testimonianza dello zio della ragazza, Danish Hasnain, che ha fornito il punto esatto in cui scavare. Danish è uno dei cinque imputati per la morte di Saman e secondo l’accusa quello che l’avrebbe materialmente uccisa.
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Il procuratore Paci, intervistato dalle reti nazionali, ha fornito qualche dettaglio prezioso: “È emerso un corpo sostanzialmente integro, che si è ben conservato considerata la profondità nella quale è stato interrato per oltre un anno e mezzo. Indossava gli stessi abiti al momento dell’interramento“.
Si attende ora solo l’esame autoptico per confermare in maniera certa l’identità del corpo e dargli una degna sepoltura.