Ennesimo femminicidio in questo già sanguinoso 2022. Questa volta la vittima è a Milano, uccisa dal marito che subito dopo si è costituito.
Si parla di nuovo di femminicidio che fa salire ancora il bilancio già sanguinoso di quest’anno con il numero delle donne uccise da mariti, compagni e figli che ha supero la tripla cifra.
Questa volta è successo a Milano dove un uomo di nazionalità marocchina ha ucciso a coltellate al torace e agli arti superiori la moglie, Wafaa Chrakoua 51 anni anche lei di origine marocchina. L’uomo, subito dopo i fatti, avrebbe chiamato i Carabinieri per auto-denunciarsi salvo poi allontanarsi dall’appartamento in stato confusionale.
Sul luogo sono sopraggiunti agenti della Polizia di Stato e dei Carabinieri che di concreto con la Scientifica hanno cercato di ricostruire i fatti.
È finita nel sangue la lite in corso tra i due coniugi e a farne le spese è stata la donna come purtroppo sempre più spesso succede in questi casi. A “LaPresse” la testimonianza di una delle vicine di casa della coppia che denuncia la violenza dell’uomo nei confronti della moglie e dei figli.
Gli agenti della Polizia stanno ancora ricostruendo le dinamiche dell’accaduto, quello che si sa è che l’uomo dopo aver commesso il fatto abbia chiamato le forze dell’ordine dicendo “ho ucciso mia moglie“, dopodiché si è allontanato dall’abitazione.
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Dopo aver vagato un po’ per il quartiere Barona dove risiedeva con la famiglia si è imbattuto in una volante dei Carabinieri a cui a ripetuto le accuse. Gli agenti lo hanno poi fermato e consegnato alla Polizia che sta conducendo le indagini e che per il momento gli contesta l’ipotesi di omicidio volontario.
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Intanto ai microfoni di LaPresse ha parlato una delle vicine della coppia che descrive le violenze che moglie e figli hanno subito nel tempo: “Lavorava e si occupava dei figli, il problema era il marito: una persona violenta, sia con la moglie che con i figli. Abitando qui si sente quando una famiglia litiga. Questa situazione andava avanti da sempre“.