Santina Renda e Angela Celentano, le famiglie scomparse rispettivamente nel 1990 e 1996 hanno lo stesso legale: continuano le ricerche
Santina Renda e Angela Celentano, due bambine lontane e che purtroppo hanno avuto il comune lo stesso destino. In diverse città lontane e in tempi diversi, entrambe sono sparite, lasciando angoscia e trepidazione nei cuori dei familiari.
Nella puntata di venerdì 2 dicembre di Mattino Cinque si è tornato a parlare dei rispettivi casi. Entrambe le famiglie hanno in comune anche il legale, l’avvocato Luigi Ferrandino.
In collegamento c’era Francesca, la sorella di Santina che ha commentato le foto elaborate con l’age progression. Si tratta della tecnica che mostra come dovrebbe essere oggi quella che all’epoca era bambina, con gli anni passati dalla scomparsa.
Francesca ha detto che da quando le foto sono state rese pubbliche ci sono state tante segnalazioni. Purtroppo al momento nessuna ha portato a nulla.
“La foto age progression di mia sorella fa impressione è come se fosse stata sempre a casa mia sorella”, ha detto, complimentandosi anche con chi l’ha fatta. “Vedendo questa foto è reale, è lei – ha continuato – è come se non fosse mai mancata da casa”.
Santina Renda e Angela Celentano con la Coppa del Mondo
“Stiamo attendendo a momenti la pubblicazione di Angela Celentano e Santina Rende su utenze collegate alla coppa del mondo in Qatar“, ha invece detto l’avvocato, anche lui intervenuto alla trasmissione di Canale 5 con un collegamento.
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Santina Rende è scomparsa il 23 marzo del 1990 quando aveva 6 anni nel quartiere palermitano di San Giovanni Apostolo. Era di pomeriggio e stava giocando come sempre con amichetti e sorelle quando improvvisamente è scomparsa nel nulla.
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Di Angela Celentano si sono perse le tracce il 10 agosto 1996 sul Monte Faito, tra i comuni della provincia di Napoli di Castellammare di Stabia e Vico Equense. Era lì per una gita con la famiglia e amici di essa. Storie che lasciano i brividi e famiglie intere distrutte dal dolo ma sempre speranzose di riabbracciare le proprie bambine.