Cos’è la Leucemia mieloide acuta: la malattia che ha ucciso Sinisa Mihajlovic, l’allenatore è morto oggi a 53 anni dopo tre anni di battaglia.
Il suo annuncio aveva gelato il mondo del calcio, quando aveva deciso di rendere pubblica la sua malattia: era il 2019, quando Sinisa Mihajlovic spiegò di avere una forma particolarmente aggressiva di leucemia. Si tratta della leucemia mieloide acuta, che oggi lo ha ucciso prematuramente a soli 53 anni. Una battaglia che lo ha sconfitto e se lo è portato via.
Dunque oggi il mondo del calcio italiano piange uno dei suoi campioni più rappresentativi e gli rende un omaggio doveroso: Mihajlovic era arrivato in Italia trent’anni fa e nel nostro Paese aveva trovato non soltanto la consacrazione calcistica, ma anche l’amore della sua vita, ovvero Arianna Rapaccioni.
Sinisa Mihajlovic e la battaglia contro la leucemia mieloide acuta
Sua moglie e le sue due figlie più grandi, Virginia e Viktorija, in questi lunghi tre anni non gli hanno mai fatto mancare il conforto e la vicinanza per questa malattia che purtroppo è stata spietata. Come detto, la leucemia mieloide acuta è infatti una delle forme tumorali più aggressive.
Non era però riuscito a spegnere mai il suo sorriso durante le conferenze stampa: Sinisa Mihajlovic era chiamato il Sergente ed era un combattente. Lo è stato in campo, lo è stato da allenatore e lo è stato anche nell’affrontare con coraggio e orgoglio la malattia che lo ha strappato a soli 53 anni dagli affetti più cari. Purtroppo, l’epilogo poteva essere diverso, ma si tratta di una malattia tremenda.
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Si tratta della leucemia acuta più comune negli adulti e nonostante sia rara più di un cittadino statunitense su dieci ogni anno muore per questa patologia. I primi e più comuni campanelli d’allarme arrivano con affaticamento, mancanza di respiro ed ecchimosi, per giungere fino a sanguinamento e al rischio di infezioni molto alto.
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Sono diversi i fattori di rischio, che aumentano con l’avanzare dell’età: per tale ragione è ancora più rara la forma di leucemia sviluppata dall’ex allenatore del Bologna. Peraltro, la sua aggressività emerge dal tasso di mortalità e dal fatto che con l’avanzare dell’età l’aspettativa di vita una volta scoperta questa forma di leucemia si riduce ad appena 8-10 mesi.