L’annuncio poco fa sui social network: è morto Sinisa Mihajlovic, l’allenatore ha perso la sua battaglia contro la leucemia.
La notizia che mai avremmo voluto darvi: l’ex allenatore del Bologna, Sinisa Mihajlovic, si è spento a soli 53 anni. Ha perso la sua battaglia contro la leucemia, contro la quale lottava da ormai due anni. Ci lascia uno dei volti più rappresentativi del calcio italiano, prima sul campo e poi in panchina. Era infatti arrivato in Italia nel 1992, acquistato dalla Roma e – a parte una parentesi sulla panchina della nazionale serba e una con lo Sporting Lisbona – è sempre rimasto nel nostro Paese.
Due le stagioni in giallorosso per il campione, cresciuto in Jugoslavia tra le fila del Borovo, prima di giocare con Vojvodina e Stella Rossa. Successivamente, Mihajlovic è stato una bandiera della Sampdoria prima e della Lazio poi, prima di chiudere la sua carriera da calciatore all’Inter nel 2006.
Sinisa Mihajlovic è morto: addio al grande campione
Tra i suoi record, uno che difficilmente potrà essere scalfito: nessun calciatore dal 1987 a oggi ha mai segnato così tanti calci piazzati in carriera, ben 28. Non solo: ne ha segnati ben tre in una sola partita, record che detiene in coabitazione con Beppe Signori. Ritiratosi dal calcio giocato, per due anni fa il vice di Mancini all’Inter, quindi intraprende la carriera di allenatore.
Bologna, Catania, Fiorentina le sue prime panchine, poi viene chiamato dalla nazionale serba per un breve periodo. Circa un anno e mezzo sulla panchina della nazionale del suo paese per lui, poi il ritorno in Italia, alla Sampdoria. Ha allenato il Milan e il Torino, prima di approdare per qualche mese sulla panchina dello Sporting Lisbona.
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Ma è col Bologna che vive i suoi anni migliori, prima purtroppo di scoprire la malattia: la sua battaglia andava avanti da oltre due anni e l’allenatore ha oggi perso la sua partita più importante. Da calciatore, Sinisa Mihajlovic ha vinto davvero tutto: tre campionati nel suo Paese, Coppa dei Campioni con la Stella Rossa, seguita dalla Coppa Intercontinentale, una Coppa delle Coppe e una Coppa Uefa con la Lazio, poi scudetti, supercoppe nazionali e coppe Italia, ben quattro.
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Da domenica era ricoverato in ospedale e le sue condizioni si erano particolarmente aggravate: nei giorni scorsi, un post di Clemente Mimun aveva lasciato presagire il peggio e ora la terribile notizia. Aveva solo 53 anni e la sua famiglia – che ha confermato il decesso – ha parlato di “morte ingiusta e prematura”. Lascia la moglie Arianna Rapaccioni e i loro 5 figli. Nel 2021 era diventato nonno.