Il giornalista Claudio Locatelli, insieme al cameraman Niccolò Celesti e al loro traduttore, sono stati feriti in Ucraina.
Ci sono due italiani coinvolti nell’esplosione di un colpo di artiglieria a Kherson, in Ucraina: si tratta del giornalista Claudio Locatelli e del cameraman che lo accompagnava, Niccolò Celesti. L’esplosione ha danneggiato l’auto dove i due viaggiavano insieme al loro traduttore.
Le conseguenze, a quanto pare, sono state contenute e la notizia del ferimento è stata data da Locatelli su Facebook, dove ha una pagina seguitissima che si chiama “Il giornalista combattente“. Il reporter di guerra italiano da anni è in prima linea in diversi scenari davvero difficili, dall’Afghanistan alla Siria e ora appunto in Ucraina.
Chi è il giornalista combattente Claudio Locatelli e cosa è successo in Ucraina
“Siamo rimasti bloccati sotto tiro prima di riuscire a metterci in salvo, ho perso sangue ma la ferita è lieve” – ha raccontato il giornalista – “Avessi aperto la porta sarei senza una gamba o peggio”. Secondo la sua ricostruzione, la loro automobile era ben segnalata e quindi si pensa a un attacco intenzionale da parte di qualcuno e non di un incidente casuale.
“Sparare sulla stampa non ha scuse”, ha attaccato Claudio Locatelli, che nemmeno troppo velatamente accusa l’esercito russo di essere responsabile di quanto avvenuto. Il reporter di guerra italiano ha altresì sottolineato che non intende indietreggiare rispetto a quello che è il suo lavoro sul campo e che nonostante quanto accaduto resterà in Ucraina.
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Come detto, Claudio Locatelli è un personaggio molto noto sia tra gli addetti ai lavori che tra i tanti suoi simpatizzanti, in particolare sui social network. La sua pagina ha infatti oltre 370mila follower e lui costantemente segue l’andamento dei conflitti in giro per il mondo.
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36enne padovano, Claudio Locatelli è noto al pubblico televisivo perché reporter per LA7, canale tv con cui collabora, ma nella sua carriera da giornalista in aree di guerra ha fatto degli scoop che hanno contribuito ad accrescerne la fama a livello internazionale. Tra questi, c’è l’intervista a Zabihullah Mujahid, portavoce dell’Emirato Islamico dell’Afghanistan. Autore del libro “Nessuna resa”, è stato reporter anche ad Amatrice e durante l’alluvione nel suo Veneto.