Una delle favole maggiormente riproposte a Natale è quella della Bella e la Bestia: ma questi due personaggi sono davvero esistiti?
Come ogni Natale, tradizione vuole che in televisione venga riproposta in ogni salsa la favola della Bella e la Bestia, davvero un classico senza tempo. Basato sulla fiaba La bella e la bestia di Jeanne-Marie Leprince de Beaumont, a partire dal 1920, tante sono le trasposizioni cinematografiche.
Citiamo per motivi di spazio solo le più note, che sono quella del 1946 diretta da Jean Cocteau e René Clément, che però non venne accreditato e non appare nei titoli di coda e di testa, quella del 1991, ovvero uno dei classici Disney più amati, e quella del 2014, con protagonisti Vincent Cassel e Léa Seydoux.
Nella serata di Santo Stefano, oggi 26 dicembre 2022, infine, Raiuno propone la rivisitazione Disney in modalità live action del classico dell’animazione, uscita ormai nei cinema ben 5 anni fa. Ma cosa c’è di vero in questa vicenda ormai raccontata in tutte le salse? Chiariamo subito un aspetto: non vi è alcun incantesimo magico posto su un principe per punirlo per la sua arroganza.
Invece è esistito davvero un uomo di nome Petrus Gonsalvus, che soffriva di una condizione genetica nota come ipertricosi, altrimenti nota come sindrome di Ambras. Si trattava, in sostanza, di un uomo ben più peloso rispetto alla media, ma la cui vicenda è stata adattata a uso e consumo dei narratori nei diversi secoli. Per essere chiari, la sua condizione è nota anche come sindrome del lupo mannaro.
Leggi anche –> “Mamma, ho perso l’aereo”: che fine ha fatto il piccolo Kevin
I volti di Petrus Gonsalvus e di sua moglie Caterina sono a noi noti poiché dipinti dal pittore fiammingo Joris Hoefnagel: la tela che li ritrae è conservata nella Galleria Nazionale d’Arte di Washington. La vera Bella e la vera Bestia vissero nel Cinquecento, mentre la loro storia ampiamente conosciuta avrebbe ispirato la fiaba francese del 1740 di Gabrielle-Suzanne Barbot de Villeneuve.
Leggi anche –> Giallo di Natale: l’attrice trovata morta a 20 anni
Rispetto alle riletture fatte nei secoli, va chiarito che Petrus Gonsalvus non era un vero principe, in ogni caso l’uomo nato nel 1537 sull’isola delle Canarie di Tenerife ebbe veramente legami coi reali francesi. A 10 anni, venne spedito al re Enrico II di Francia come regalo per l’incoronazione. All’anagrafe si chiamava Pedro González e trasformò il suo nome in latino. Il re non lo tenne mai in gabbia, ma anzi si ripromise di educarlo a corte, tanto che presto l’uomo ebbe una condizione di nobile.