Il mondo del cinema italiano e non solo piange la scomparsa di Ruggero Deodato: Quentin Tarantino dà l’addio al suo maestro.
La notizia ha lasciato senza parole il mondo del cinema italiano: si è spento in queste ore, all’età di 83 anni, uno dei grandi maestri del cinema horror, capace con le sue pellicole di valicare i confini del nostro Paese. Stiamo parlando di Ruggero Deodato, regista che ha inventato un vero e proprio genere, che ha fatto poi tendenza, quello del Cannibal Movie.
Peplum, poliziesco, commedia all’italiana e avventura: nei primi anni di carriera, il regista nato a Potenza si è confrontato davvero con ogni tipo di genere cinematografico. Senza dubbio, però, il suo nome è legato a una pellicola che ha fatto davvero la storia del cinema internazionale.
Dopo infatti aver attraversato anche il mondo del cinema poliziottesco, denunciando la violenza degli anni Settanta in “Uomini si nasce, poliziotti si muore”, infatti, Ruggero Deodato a partire dal 1977 rilancia un genere, quello del Cannibal Movie, che già aveva visto dei tentativi più o meno riusciti, in particolare con Il paese del sesso selvaggio di Umberto Lenzi. Nel 1977, esce così il primo episodio della cosiddetta Trilogia dei cannibali, diretta da Ruggero Deodato, ovvero Ultimo mondo cannibale.
Da quella pellicola in poi, al cinema, il genere prolifera con un certo successo, grazie allo stesso Lenzi, poi Joe D’Amato, Sergio Martino, Marino Girolami e Antonio Margheriti, per citare i più famosi. Nel 1980, quindi, esce quella che è appunto la pellicola più importante per quanto concerne questo genere cinematografico, considerata ancora oggi una pietra miliare a livello mondiale. Stiamo parlando di Cannibal Holocaust, secondo episodio della Trilogia dei cannibali e una delle pellicole più controverse della storia del cinema.
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Il film è considerato un precursore di pellicole di critica alla società contemporanea come Natural Born Killers, uscito quasi tre lustri dopo. Non solo: nella pellicola Ruggero Deodato utilizza la tecnica del falso documentario e gira alcune scene con la telecamera amatoriale. Per questo, il regista fece polemica quando uscì The Blair Witch Project, considerandolo un plagio.
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Il suo cinema è piaciuto molto a Quentin Tarantino, che lo considera tra i suoi maestri e lo ha voluto nel cast di Hostel: Part II, da lui prodotto e diretto da Eli Roth. Nel film, il regista lucano interpreta un cannibale italiano. Nel 2016, infine, Ruggero Deodato ha diretto il suo ultimo film, Ballad in Blood, liberamente ispirato al delitto di Meredith Kercher, tornando dopo 23 anni dietro la macchina da presa.