Orrore in Sicilia, morta Teresa Spanò: la maestra elementare è stata uccisa a Bagheria dalla figlia di 17 anni, che ha confessato.
Una vicenda terribile quella che sta emergendo in queste ore in Sicilia: sembra la trama di un film dell’orrore e invece è accaduto davvero e questa storia mette davvero i brividi. Tutto ha inizio intorno alle 8 di questa mattina, 2 gennaio 2023, quando una ragazza di soli 17 anni chiama i soccorsi in casa sua, in corso Butera, a Bagheria, cittadina in provincia di Palermo.
La ragazza spiega al telefono ai soccorritori che sua mamma è morta e che lei è sconvolta, quando le forze dell’ordine, insieme a mezzi e uomini del Suem 118, arrivano sul posto possono solo constatare il decesso. La 17enne racconta che sua mamma è deceduta da qualche ora e che si sarebbe suicidata.
Sul posto, erano giunti anche i Vigili del fuoco perché la ragazza, sotto choc, non apriva la porta: la donna esanime per terra è conosciuta nella cittadina, per il lavoro che svolge. Si chiama infatti Teresa Spanò, ha 17 anni e insegna in una scuola elementare a Casteldaccia. La figlia fa vedere delle pillole, farmaci che la madre avrebbe assunto, ma nel giro di poco tempo emerge la verità che è terrificante.
La 17enne, infatti, davanti al procuratore Claudia Caramanna, messa davanti alle proprie contraddizioni, confessa quanto accaduto davvero. Racconta di continue liti con la madre, l’ultima delle quali era scoppiata in piena notte, tra domenica 1 e lunedì 2, intorno alle 3.00 e aveva avuto l’esito tremendo che dalla sua confessione emerge. L’adolescente, infatti, perde letteralmente la testa e con una ferocia sconcertante uccide sua madre, strangolandola.
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Quando si rende conto di quello che ha fatto, sua madre è ormai priva di vita e così la veglia per ore, in preda allo choc per l’accaduto, fino a quando non si decide a chiamare le forze dell’ordine. Le quali giungono appunto sul posto e scoprono il cadavere di Teresa Spanò, con la figlia affianco che spiega come la madre si sarebbe suicidata.
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Una bugia che dura però appena qualche ora, il tempo di far emergere le contraddizioni e di spingere per questo la ragazza a fare piena confessione. Nella ricostruzione della vicenda, un ruolo lo hanno avuto gli uomini della squadra mobile di Palermo, che hanno affiancato i colleghi di Bagheria, mentre emergeva che non si trattava di un semplice incidente.