Da attore eclettico all’oblio, che fine ha fatto Jim Carrey: dal fantasma della depressione all’annuncio di un possibile addio al cinema.
Lo abbiamo conosciuto in The Mask, Ace Ventura, o come Truman o Lloyd, ma anche come Joel Barish, protagonista di Eternal sunshine of the spotless mind, acclamatissimo film di Michel Gondry che in Italia tra tante polemiche è stato tradotto con il titolo “Se mi lasci ti cancello”. Lui è Jim Carrey, sette candidature ai Golden Globe, tra i più amati e controversi divi di Hollywood.
Ultimamente, lo abbiamo visto recitare il ruolo di Dr. Ivo “Eggman” Robotnik nei due episodi della saga di Sonic, trasposizione cinematografica del notissimo personaggio dei videogames della Sega. Ma dietro quel ruolo così sopra le righe, si nasconde un malessere che lo ha spinto a fare dichiarazioni anche molto importanti.
La scelta di Jim Carrey: perché si vuole ritirare dalle scene
In un’intervista ad Access Hollywood, ad aprile 2022 e proprio alla vigilia dell’uscita del secondo capitolo della saga di Sonic, Jim Carrey si era lasciato andare a una confessione, spiegando di aver “fatto abbastanza” per il cinema e di pensare seriamente al ritiro dalle scene. A 60 anni compiuti, del resto, l’attore non sarebbe comunque un caso unico, sebbene sicuramente raro.
L’attore dai mille volti, tanto da averne prestato uno anche al Grinch, ha messo in evidenza in più occasioni di doversi confrontare molto spesso con la depressione. Una malattia – quella di Jim Carrey – dalla quale l’attore aveva spiegato in passato di volersi liberare o comunque di aver pensato di essersene liberato. Invece, la depressione – che di recente l’attore ha spiegato di non confondere con la tristezza – è sempre pronta a tornare.
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L’attore ha sottolineato anche di sentirsi molto vicino al personaggio di Joel Barish: “Ho interpretato quest’uomo libero e spensierato in modo che le persone che lo vedono si sentano libere e spensierate”, ha evidenziato. Certo è che molto spesso Jim Carrey è rimasto talmente intrappolato nelle maschere che ha indossato al cinema, da non riuscire a liberarsene fuori dal grande schermo.
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Nei suoi interventi sul tema, l’attore ha evidenziato quanto possa essere dura la sofferenza della depressione. Ha trovato anche delle risposte sul modo di uscire e liberarsi dalla depressione e ha aggiunto che questa è cosa totalmente diversa dalla tristezza, un fenomeno sicuramente più passeggero. Parole, le sue, che sono davvero inedite in un ambiente come quello cinematografico, fatto di ego e apparenza.