Il caso di Derek Rocco Barnabei, l’assassino di Sarah Wisnosky: che fine ha fatto, un caso che ha scosso l’opinione pubblica internazionale.
Il corpo dell’adolescente Sarah Wisnosky venne trovato nel fiume Lafayette a Norfolk, in Virginia: il cadavere della giovanissima donna galleggiava a fil d’acqua. Era il settembre 1993 e ancora oggi tanti sono i dubbi su come andarono veramente le cose. Addirittura, intorno alla vicenda dell’accusato di omicidio, Derek Rocco Barnabei, di origini italiane, vi fu un dibattito che coinvolse il Papa in persona.
La ragazza venne violentata, colpita ripetutamente alla testa e strangolata prima di essere gettata nel fiume: su quanto accaduto, su Discovery Channel la storia viene ricostruita dalla serie Il tuo peggior incubo. La puntata si chiama Rabbia segreta e descrive la vicenda dal punto di vista della vittima. Quello che è accaduto ha messo però in evidenza numerosi altri aspetti.
Che cosa è successo a Derek Rocco Barnabei dopo la morte di Sarah Wisnosky
Sarah Wisnosky era una matricola di 17 anni alla Old Dominion University. Risiedeva in un dormitorio universitario al terzo piano della Rogers Hall, situata sulla 49th Street con vista su Colley Bay. Venne vista per l’ultima volta in vita il pomeriggio del 21 settembre 1993, la sua coinquilina non si preoccupò non vedendola tornare a casa quella sera, perché la ragazza era solita assentarsi per molto tempo.
Il pomeriggio successivo, il corpo nudo di Sarah è stato scoperto galleggiare nel fiume Lafayette. La giovane era stata massacrata in maniera feroce, probabilmente a martellate, e del delitto venne accusato il fidanzato, Derek Rocco Barnabei: gravi gli indizi nei suoi confronti, quasi interamente connessi al Dna trovato sul corpo della vittima. Il 26enne Barnabei non si trovava più a Norfolk quando venne incriminato. Si era spostato nel New Jersey, dove viveva la madre.
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A casa della madre, qualcuno lo avverte che la polizia lo stava cercando, ma dalle indagini emerse addirittura che il giovane sia stato avvertito ancora prima che i sospetti cadessero su di lui. Sui tamponi vaginali di Sarah è stato trovato lo sperma di Barnabei, che però – pur ammettendo di aver avuto con lei rapporti sessuali – ha negato di averla uccisa e si è sempre professato innocente. Venne arrestato nel dicembre 1993 e due anni dopo condannato alla pena capitale.
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Chiese attraverso i suoi avvocati un nuovo esame del DNA: ha teorizzato che Sarah doveva aver graffiato il suo aggressore e che il DNA del vero assassino sarebbe stato trovato sotto le sue unghie. Anche Giovanni Paolo II chiese di non giustiziare il giovane e nel 1997 la città di Palermo gli diede la cittadinanza onoraria come simbolo della battaglia contro la pena di morte. Fu tutto vano: il 14 settembre 2000 il giovane venne giustiziato con iniezione letale. Aveva 33 anni. Nel 2009, Ago Panini avrebbe dovuto girare un lungometraggio sulla vicenda, progetto che rimase solo in cantiere.