Un’adolescente di 17 anni è morta dopo aver assunto ecstasy per la prima volta durante un pigiama party: il dramma della droga.
Una giovanissima è morta dopo aver preso una pasticca di ecstasy per la prima volta con gli amici durante un pigiama party. Si delineano i contorni della morte di Lila-Grace Smith, 17 anni, la quale ha preso la droga nell’estate del 2021, quando è rimasta a casa di un amico. Dopo che i suoi amici si sono preoccupati per la sua salute, hanno chiamato il servizio di emergenza.
La 17enne è stata portata d’urgenza in ospedale, ma nonostante tutti gli sforzi dei suoi amici e dei soccorritori è tragicamente morta. Secondo quanto si apprende dall’inchiesta, la quantità di ecstasy nel suo sistema era “ben all’interno” della gamma di livelli tossicologici, ovvero era davvero molto bassa.
Emma Hargreaves, la madre di Lila, ha detto durante l’inchiesta di aver precedentemente avvertito le sue figlie dei pericoli dell’assunzione di droghe poiché aveva conosciuto qualcuno che aveva avuto un’overdose di ecstasy. In una dichiarazione letta in tribunale, la donna ha affermato che sua figlia non aveva mai assunto droghe prima, sebbene ne avesse parlato con gli amici.
La diciassettenne frequentava la sesta classe e studiava psicologia, biologia e francese alla North Halifax Grammar School. Emma ha detto alla corte che Lila aveva un lavoro part-time come cameriera e aveva precedentemente preso lezioni di piano. Una ragazza come tante e con molteplici interessi dunque, la cui morte ha davvero lasciato tutti senza parole.
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“Lila aveva conosciuto il suo fidanzato alle elementari ed erano stati fidanzati per un po’ di tempo. Lila ogni tanto si fermava a casa delle sue amiche” – ha raccontato la madre della ragazza in tribunale – “Sapevamo che avrebbe bevuto qualcosa quando andava alle feste, ma non eravamo preoccupati per il suo consumo di alcol”.
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L’inchiesta ha appurato che il 3 giugno 2021 Lila stava dormendo a casa di un amico a Keighley, West Yorks. Avevano discusso se uscire nei bar, ma hanno poi scelto di restare in casa. La corte ha sentito che gli amici avevano consumato alcol, protossido di azoto – perfettamente legale e noto come “hippy crack” – e successivamente ecstasy. Per la morte della ragazza, non ci sarà nessun processo: si è appurato che si è trattato di una fatalità.