Il racconto scioccante di Chiara Ferragni che ha voluto commentare la vicenda del neonato morto all’ospedale Pertini di Roma.
Sta tenendo banco la vicenda del neonato morto soffocato durante l’allattamento all’ospedale Pertini di Roma perché la sua mamma – sfinita da un lungo travaglio – si è addormentata. Una vicenda che ha scosso l’opinione pubblica, ma al contempo l’ha divisa, piuttosto che metterla tutta dalla parte di una mamma che sta vivendo un dramma immane.
Con la povera donna si è schierata senza sé e senza ma l’influencer Chiara Ferragni: la moglie di Fedez ha voluto raccontare la sua di esperienza, immediatamente dopo il parto, confessando quello che le è accaduto. In due Stories sul suo profilo Instagram, ha infatti ricostruito la vicenda della donna che ha perso il figlio neonato in quella maniera tremenda.
Quindi ha voluto spiegare che in quella vicenda non ci sarebbe in sostanza nulla di anomalo, ma quello che è capitato alla donna poteva capitare a lei stessa e in generale può capitare a chiunque. “Anche io ho rischiato”, è in sintesi il messaggio che Chiara Ferragni ha voluto lanciare attraverso i social network, raccontando appunto questa brutta esperienza personale seguita al parto di Leone, il primogenito di lei e Fedez.
Chiara Ferragni ha parlato del suo primo parto, quello del figlio Leone: il suo è un racconto tremendo e che invita decisamente a una riflessione. Il bambino è nato infatti dopo 24 ore di induzione e una volta che le è stato lasciato al seno in più occasioni ripetute ha rischiato di addormentarsi. Per questo capisce la mamma romana che ha visto suo figlio morire in quel modo e lancia un appello affinché non manchino supporto e aiuto.
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“Siamo donne e mamme, non super eroi”, sono dunque le sue parole per chiudere un discorso molto importante e che dovrebbe lasciare riflettere. Spesso le donne vengono lasciate sole in stanza e sono estenuate da ore e ore di travaglio. La stessa donna che ha subito quel violento lutto ha spiegato di aver chiesto aiuto in reparto, perché non riusciva a gestirla in autonomia.
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La donna ha evidenziato di aver chiesto se fosse possibile “portare per qualche ora il bambino al nido per permettermi di riposare”, ma questo le sarebbe stato negato. Anche il padre del neonato si schiera con la moglie ed evidenzia inoltre che le restrizioni anti-Covid costringono le donne a restare a lungo da sole. Quindi commenta: “I protocolli andrebbero rivisti”.