Un grave lutto ha colpito in queste ore il cinema italiano: è morto l’attore palermitano Santo Bellina, decine di film e fiction.
Era giovanissimo nel 1985, quando ottenne un ruolo nel film Il pentito, per la regia di Salvatore Squitieri: da allora Santo Bellina è stato presente in decine di film e fiction, diventando un volto noto sia sul piccolo che sul grande schermo. Nelle scorse ore, è arrivata la drammatica notizia della sua morte, a soli 58 anni: era nato e cresciuto a Palermo.
Proprio a Palermo era ambientato uno dei film che ha contribuito maggiormente alla sua notorietà: era infatti Totò nella pellicola Ragazzi fuori, sequel del film cult Mery per sempre, diretta da Marco Risi e datata 1990. Negli anni, l’attore aveva recitato con i grandi del cinema italiano, venendo diretto da una lunga sfilza di registi, tra i più noti del panorama.
Solo per fare alcuni nomi, aveva recitato per Pupi Avati, Mario Monicelli, Ricky Tognazzi, Carlo Vanzina e Sergio Rubini. La sua ultima apparizione sul grande schermo era avvenuta dieci anni fa, nel film Come il vento di Marco Simon Puccioni. Prima e dopo per lui tanta fiction: aveva esordito nella sitcom di Raiuno, È proibito ballare, datata 1989 e diretta tra gli altri da Pupi Avati.
Era poi apparso in grandi produzioni, a partire da La Piovra, dove aveva recitato in due stagioni, poi ancora in Ris Roma – Delitti imperfetti, partecipando a diversi episodi in più stagioni distinte, e nella quinta stagione di Distretto di polizia. Aveva anche interpretato Beppe Montana, il commissario della squadra mobile di Palermo ucciso dalla mafia, nella miniserie tv Paolo Borsellino.
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Negli ultimi anni, era stato presenza fissa in molte fiction Rai, come ad esempio nella prima stagione della serie La Porta Rossa, ideata da Carlo Lucarelli e Giampiero Rigosi, in cui aveva interpretato il ruolo di Michele Rizzo, un sodale del pericoloso narcotrafficante noto come Il Messicano. Quindi aveva partecipato alla serie Il cacciatore, intepretata da Francesco Montanari e ispirata alla vita del magistrato Alfonso Sabella.
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Nella serie andata in onda su Raidue era Salvatore Cangemi, un noto pentito di mafia, mentre su Canale 5 era stato protagonista di uno dei film per la tv della serie Liberi sognatori, dedicato al giornalista vittima della mafia, Mario Francese. In tanti, in queste ore, lo ricordano sui social network, anche per la sua grande ironia.