Rai 5 ripropone in prima serata il film Fiore: la pellicola interpretata anche da Josciua Algeri, il giovane attore morto tragicamente.
Nella serata del 13 febbraio, Rai 5 ripropone una pellicola che ha commosso il pubblico italiano alla sua uscita: si tratta di Fiore, terzo lungometraggio del regista Claudio Giovannesi, molto apprezzato per la sensibilità che ha saputo mostrare dietro la macchina da presa. Il giovane cineasta romano, dopo La casa sulle nuvole e Alì ha gli occhi azzurri, ha scelto nel suo terzo film di trattare un tema particolarmente dedicato.
Il regista consacrato al pubblico e alla critica da La paranza dei bambini, tratto dall’omonimo romanzo di Roberto Saviano, nel 2016 sceglie di raccontare in Fiore una vicenda umana ambientata in un carcere minorile. La pellicola, che è valsa il David di Donatello come miglior attore non protagonista per Valerio Mastandrea, vede nel cast due giovanissimi attori, entrambi esordienti.
Si tratta di Daphne Scoccia, attrice nata a San Benedetto del Tronto, qui appunto al suo primo lungometraggio e ora una delle giovani attrici italiane maggiormente apprezzate, e di un giovane rapper originario di Pradalunga, in Val Seriana. Si tratta di Josciua Algeri, per il quale però Fiore è stata l’unica occasione di poter arrivare con un proprio personaggio sul grande schermo.
Infatti, a marzo 2017, appena qualche mese dopo l’uscita nelle sale cinematografiche della pellicola, molto apprezzata dal pubblico, Josciua Algeri è stato vittima di un gravissimo incidente stradale che gli è costato la vita. Il ragazzo aveva solo 21 anni ed è morto in sella alla sua moto, schiantatasi contro un’automobile. All’epoca quel decesso ha scosso il mondo del cinema italiano.
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In molti avevano infatti avuto modo – tra gli addetti ai lavori – di apprezzare quel ragazzo davvero capace di mettersi in mostra nel film di Claudio Giovannesi. Peraltro quella di Josciua Algeri è una vicenda personale molto vicina a quella raccontata nella pellicola della quale è stato protagonista. Il giovane attore proviene infatti da una famiglia difficile e sin da minorenne ha avuto a che fare con le carceri.
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Arrestato giovanissimo, Josciua Algeri viene ristretto nel carcere Beccaria ed è proprio dietro le sbarre che inizia a coltivare le sue passioni. Il rap è una di queste, ma c’è anche il teatro, con corsi e laboratori che nel penitenziario frequenta assiduamente. Grazie alla musica, aveva conquistato un importante riconoscimento, proprio con un brano scritto in carcere, col cinema si era preso una grande rivalsa sul suo passato. Un’infanzia difficile quella dell’attore, che in un’intervista uscita in concomitanza con la prima di Fiore sul grande schermo aveva voluto raccontare.