Un lutto ha colpito nelle scorse ore il mondo delle discoteche: morto il dj René, resident a Ibiza, aveva infiammato Peter Pan e Cocoricò, a Riccione.
La notizia si è diffusa sui social network, ancora prima che diventasse di dominio pubblico per l’informazione online: il romano Renato Gimani, classe 1976, è morto a causa delle complicanze di una malformazione congenita al cuore. Lo aveva scoperto da bambino e con questa patologia aveva dovuto conviverci praticamente per tutta la vita. Questo non gli aveva impedito di coltivare i suoi sogni.
E le sue passioni, in particolare quella per la musica, ereditata da suo papà, disc jockey in una radio libera da dove lasciava partire le dediche che gli arrivavano dai radioascoltatori. Disc jockey lo sarebbe diventato sin da giovanissimo anche lui, sebbene si trattasse di ben altro modo di selezionare e propagare musica.
Aveva dodici anni quando ha iniziato a frequentare le discoteche, Renato Gimani, destinato a diventare dj René e a far ballare decine di migliaia di ragazzi e ragazze per diversi lustri. Nelle discoteche, infatti, dj René ci è rimasto per 35 anni, fino a quando non è arrivata quella morte improvvisa che ha sconvolto quanti nel suo mondo lo conoscevano e stimavano.
Nella prima metà degli anni Novanta, la club culture impazza in Italia e la sua capitale diventa la riviera romagnola, in particolare Rimini e Riccione. Proprio qui si trasferisce Renato Gimani e inizia a suonare nelle migliori discoteche della zona. Peter Pan, Titilla, Cocoricò, Prince, Diabolika, non vi è sala dove dj René non sia stato dietro la consolle, a far ballare gli astanti.
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Dopo l’esperienza sulla riviera romagnola, diventa dj resident per tre anni al “Contatto” di Bologna, una vera pietra miliare per gli appassionati in quegli anni. Evidentemente la provincia emiliana gli sta stretta perché Gimani si trasferisce successivamente a Ibiza e ha la possibilità di esibirsi presso la discoteca DC10, dove si tengono i party del Circoloco, famosi in tutto il mondo.
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In quegli anni, la sua fama si consolida e lui decide di suonare solo musica techhouse ed elettronica, abbandonando gli altri generi. Suona sul palco del Sonar Festival, a Barcellona, e poi ancora a Londra, Berlino e nel tour mondiale del Circoloco. Le sue produzioni vengono pubblicate da etichette internazionali e diventa famoso in tutto il globo, fino al triste epilogo di queste ore.
