Il 16 giugno 2015 Ivan Ciullo, conosciuto come dj Navi, viene trovato impiccato nel Sud Salento: da allora, la famiglia cerca risposte.
Gli ultimi video che lo mostrano sorridente, l’ultimo contatto con la madre in cui sembrava molto sereno. Sono tanti i dettagli che spingono la famiglia di Ivan Ciullo, un giovane di Racale, nel Sud Salento, conosciuto in zona come dj Navi, a non arrendersi e a cercare risposte sul presunto suicidio avvenuto oramai quasi sette anni fa, a inizio estate del 2015. Rita Bortone, la mamma del ragazzo, è in prima linea nella ricerca della verità.
Ma cosa è avvenuto e perché tanti dubbi da parte della famiglia? Ivan Ciullo viene ritrovato cadavere, impiccato a un albero, il 16 giugno 2015, nelle campagne di Acquarica del Capo, a una ventina di km di distanza dalla residenza del ragazzo. Per la Procura, il ragazzo si è ucciso e infatti sbrigativamente il caso viene chiuso come suicidio, essendoci peraltro una lettera che Ivan Ciullo avrebbe scritto ai familiari.
Il giallo di Ivan Ciullo: dj Navi è stato suicidato?
Proprio la lettera è il primo motivo di discussione da parte dei familiari. Mamma Rita non riconosce la scrittura di suo figlio. Anzi, sostiene che quel biglietto di addio sia stato quantomeno manipolato. Anche sulla scena del suicidio, per la famiglia, qualcosa non torna. Il deejay e cantautore salentino, che aveva avuto in quegli anni anche un discreto seguito nella zona, viene – come detto – trovato impiccato. Ma i piedi toccano per terra, per cui i suoi cari propendono per un omicidio mascherato da suicidio in maniera anche molto grossolana.
A supporto di tale tesi, i familiari sottolineano che Ivan sarebbe stato trovato impiccato con un cavo di microfono e che vista la sua mole probabilmente questo si sarebbe potuto spezzare. C’è poi il dettaglio di una chiavetta usb e di un hard disk che Ivan Ciullo porta sempre con sé e che non verranno mai ritrovati. Chi li ha fatti sparire e perché, si chiede la famiglia. Rita Bortone, del resto, lancia accuse molto circostanziate rispetto al caso della morte del figlio.
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Chiama in causa un uomo, un noto professionista della zona, con cui il figlio avrebbe avuto una relazione. Questi avrebbe mentito, secondo la famiglia di Ivan, raccontando di essere passato davanti casa del giovane il giorno del suo suicidio. Invece – secondo la perizia di parte – i tabulati estratti da telefonino e da GPS della sua auto mostrerebbero che si sarebbe trovato ad Acquarica del Capo, proprio nella zona in cui dj Navi è stato rinvenuto morto.
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Lo stesso uomo ha sempre sostenuto di aver ricevuto da Ivan Ciullo dei messaggi, ma di non averli letti: anche questo è stato smentito dalle verifiche effettuate. L’uomo è l’unica persona iscritta nel registro degli indagati per istigazione al suicidio. Nel frattempo, i legali della famiglia del ragazzo sostengono che il giovane sia stato ucciso per strangolamento. Da parte loro, i periti incaricati dal gip sottolineano come mancando indagini scientifiche effettuate nell’immediato sia praticamente impossibile stabilire cosa sia successo a Ivan Ciullo il giorno della sua morte.