Un grave lutto colpisce il mondo della televisione e del cinema italiani: era stato a lungo dirigente Rai e ha cambiato la tv.
A qualche settimana dalla morte drammatica dell’ex direttore del TG2 della Rai, Ludovico Di Meo, un altro lutto colpisce il servizio pubblico radiotelevisivo. Improvvisamente è infatti venuto a mancare, all’età di 71 anni, uno storico dirigente della Rai e produttore, capace di spaziare dal cinema alla fiction, fino a dar vita a una propria società di produzione cinematografica.
Stiamo parlando di Carlo Macchitella, nato a Firenze nel 1952 e per un trentennio dirigente della Rai. Già docente di Diritto costituzionale all’Università di Firenze, a Viale Mazzini era entrato addirittura nel 1980, nemmeno trentenne, dopo aver vinto un concorso. Da allora, ha ricoperto davvero molti ruoli importanti, divenendo a fine anni Ottanta responsabile della programmazione cinema e fiction di Raidue.
Cinema e fiction sono state le sue aree di interesse, tant’è che divenne responsabile degli acquisti cinema nella direzione centrale Acquisti, Produzione e Vendite cinema e fiction della Rai e sulla fine degli anni Novanta anche direttore generale di Rai Cinema. Tra i fondatori di 01 Distribution, Carlo Macchitella ne divenne quindi presidente e in quel periodo la società di produzione ha avuto il suo exploit.
Solo per citare alcuni dei film prodotti dal dirigente Rai, ricordiamo Buongiorno Notte di Marco Bellocchio, Le chiavi di casa di Gianni Amelio, Caterina va in città di Paolo Virzì, poi ancora La bestia nel cuore di Cristina Comencini, e Notte prima degli esami di Fausto Brizzi. Nel consiglio di amministrazione di Cinecittà e dell’Istituto Luce, ha contributo al rilancio di queste due importanti istituzioni cinematografiche pubbliche.
Ha definitivamente lasciato la Rai addirittura nel 2007, quando scelse la strada delle produzioni indipendenti, fondando una propria casa di produzione, ovvero la Madeleine. Nel 2017 è fondatore della Mompracen, con i Manetti bros e la società tedesca Beta Film. Con questa casa di produzione, ha acquisito i diritti cinematografici per Diabolik. La sua morte a due settimane esatte da quella di Maurizio Costanzo, altro personaggio molto sensibile al mondo del cinema italiano.